Recensione su The Mandalorian

/ 20197.888 voti
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Hiya, Mando! / 29 Dicembre 2019 in The Mandalorian

S1
Ecco, quando la Disney non pasticcia con la Forza e gli Skywalker riesce pure a fare robe decenti, come in Rogue One. E come in questo caso.
Non c’è male, considerando le aspettative bassissime che avevo.
Certo ci sono difettucci qui e là (alcuni endemici delle produzioni WD – come la morale e il concept di alcuni personaggi finalizzato al merchandising – altri di diverso tipo, più tecnici) ma nel complesso si salva ed è molto più che sufficiente. C’è di buono, soprattutto, che non annoia, e per un prodotto di questo tipo trovo sia molto importante.
Voto: 7 per la sorpresa positiva, augurandomi che non si vada a calare con la prossima S2 vista la tendenza WD a far “rientrare nei ranghi” i progetti di successo nati entro un certo grado di libertà (come capitato al ciclo Pirati dei Caraibi, per dirne una).

S2
Tutto sommato mantiene le aspettative, sia quelle positive che negative. Come pronosticato la longa manus WD si fa sentire molto più che nella precedente S1. Abbiamo la prevedibile sovraesposizione del piccolino con eccessivo uso delle gag (soprattutto quella mangiatutto) solo per fanservice verso i giovanissimi e gli amanti delle creaturine puccettose. Il protagonista Mando (lo chiamerà così) perde qui notevolmente di ruvidezza come se la “paternità adottiva” l’avesse ammorbidito; più probabile ci sia di mezzo una poderosa iniezione di “elisir dell’eroe disneyano” per renderlo etico, impeccabile, cavalleresco, premuroso – ma non doveva essere il pistolero solitario dello spazio, come il senzanome di Sergio Leone? – e che mette a repentaglio tutto pur di fare “la cosa giusta”, come si conviene ad una produzione WD. Lo schema narrativo è ripetitivo episodio dopo episodio (tutti del tipo: ok Mando, ti posso aiutare ma prima aiuta me e poi si vedrà), giusto ritardare i pochi snodi significativi di trama. Se S1 aveva come punto di forza il fil rouge che legava assieme tutti gli episodi in progressione crescente, S2 è caratterizzata in invece dalla lentezza; i primi 4 episodi non aggiungono praticamente nulla all’avanzamento della trama ma servono solo a dilatare la narrazione con mini-quest del Mandaloriano (nella S1 ci poteva stare, Mando era un cacciatore di taglie nel disbrigo delle missioni per conto dei clienti, ma in questa S2 sembra di essere nei livelli di un videogame o in un tipico format “mostro della settimana”). Bisogna aspettare l’episodio 5 perché inizi a succedere qualcosa di interessante, qualcosa che faccia compiere allo spettatore dei passi avanti (e un colpo di scena – chiamiamolo così – ce lo si spiega proprio con la necessità di concedere qualcosa[1]). Piccolissimi passi avanti che conducono solo ad altri interrogativi, a incroci di strade, con il sospetto che in realtà la vera storia non sia stata ancora stabilita ma, come spesso accade nelle serializzazioni pianificate di questo tipo, venga progressivamente scritta, riscritta, revisionata, rivoluzionata di volta in volta – mi auguro vivamente non sia così.
Ciò che manca sul serio in S2, inoltre, è la presenza di un antagonista. E’ vero, di episodio in episodio ce ne sono di avversari per il nostro Mando, e c’è sempre l’ombra di ciò che resta dell’Impero ad incombere sullo sfondo, ma non abbiamo un antagonista vero in scena, un nemico, un personaggio negativo carismatico in grado di focalizzare su di sé l’attenzione, e questo alla seconda stagione di un serial non è accettabile; il Moff Gideon (il cui outfit è volutamente concepito per ricordare Darth Vader: abiti totalblack, mantello, corazza con lucine e quadro comandi sul petto, spada laser) già conosciuto in S1 e intravvisto in questa S2 non riesce purtroppo a sopperire al ruolo, senza contare che non appare ancora chiaro se si tratti di un leader, di un cane sciolto o di un sottoposto.
Parlando del già menzionato fanservice, in questa S2 ce n’è in abbondanza. Partiamo dalle citazioni (ne faccio due: “I’m just a simple man making his way through the galaxy” e “Like my father before me“), arrivando poi all’entrata in scena di personaggi starwarsiani noti[2] (alcuni atti ad introdurre spinoff autonomi più che per effettive necessità di trama).
Voto: 6, c’è un po’ di delusione da parte mia ma il prodotto resta ancora in carreggiata – con l’auspicio che i difetti qui presenti siano solo quelli di una stagione di collegamento tra S1 introduttiva e la prossima S3 di effettivo sviluppo (con una svolta, immagino, dato il finale di S2[3]).
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**AVVISO SPOILER**
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[1]:
Vediamo finalmente il volto di Mando; ci può stare, ma avrei preferito restasse ancora un mistero per lo spettatore dato che in quella scena non era effettivamente strettamente necessario inquadrarlo.
[2]: Ashoka Tano, Boba Fett (questo per per accontentare tutti i quarantennali sostenitori del “Boba is not dead”), Bib Fortuna nel palazzo di Jabba, Thrawn (solo menzionato, e mi aspetto di risentirlo nominare, se non proprio vederlo, in S3) e addirittura il famigerato Luke Skywalker (e qui il ringiovanimento artificiale di Mark Hamill serve anche a dare una più precisa collocazione temporale alla vicenda – verosimilmente pochissimi anni dopo i fatti di Ep6).
[3]: Con l’affidamento del piccolo Grogu nelle mani di Luke, è possibile che ci si concentrerà sulla vicenda dei tre mandaloriani divenuti alleati di Mando (con le conseguenze legate al possesso della lancia d’acciaio beskar e l’ambizione di riscatto del perduto popolo mandaloriano), ma anche sugli effettivi progetti di Gideon. Ma queste sono solo speculazioni personali.

4 commenti

  1. Insomnium / 15 Gennaio 2020

    ciao,
    bisogna aver visto anche gli Star Wars precedenti o si può guardare la serie anche da “ignoranti” o semi-tali?

    • Noloter / 15 Gennaio 2020

      Il serial è pensato per essere visto anche da chi non ha mai sentito parlare di SW; non è un prodotto di nicchia per starwarsiani (a differenza del film Rogue One, lì bisognava conoscere almeno Ep4 per capirci qualcosa), l’intento è massimizzare il bacino d’utenza.
      Trascurando design e nomi di cose, pianeti e alieni, di SW in effetti ha ben poco, al punto che, eliminando il contesto fantascientifico, con qualche ritocchino minimo la storia potrebbe essere ambientata benissimo in qualunque epoca della nostra Terra (io ne avrei in mente un paio).

  2. Insomnium / 16 Gennaio 2020

    grazie!

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