Peccato. / 19 Ottobre 2018 in The Following
Poteva essere un capolavoro; invece “The Following” ottiene da me una sufficienza anche abbastanza risicata.
Non ho nulla da eccepire sull’idea iniziale e sulle interpretazioni degli attori, in particolare quelle di Kevin Bacon e soprattutto di James Purefoy, un cattivo veramente magistrale (trovo che non abbia nulla da invidiare al dottor Lecter di Anthony Hopkins); ma la sceneggiatura ha praticamente rovinato tutto. I tanti buchi nella trama mi hanno fatto storcere il naso fin da subito: vogliano parlare del fatto che (SPOILER) i follower di Joe vanno a trovarlo in carcere e gli raccontano degli omicidi da loro commessi senza che le guardie intorno facciano neanche una piega? (FINE SPOILER) E poi, gente che viene ridotta a un colabrodo e non muore mai, agenti che fanno il bello e il cattivo tempo riuscendo sempre a cavarsela con poco (sì, ho capito che Ryan e Mike sono ossessionati dai criminali ai quali danno la caccia, ma certi loro comportamenti mi hanno dato un gran fastidio), e il finale dell’ultima stagione, troppo aperto. Una questione importante lasciata, colpevolmente, in sospeso senza che sapremo mai com’è andata veramente.
Un gran peccato, appunto.