The Beatles: Get Back

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serie tvThe Beatles: Get Back

La docuserie, diretta da Peter Jackson, si basa su un'ingente mole di materiale d'archivio e racconta la genesi e lo sviluppo dell'album 'Let It Be' dei Beatles, pubblicato nel 1970, ultimo lavoro in studio del quartetto di Liverpool.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Beatles: Get Back
STAGIONI/EPISODI: 1 Stagioni , 3 episodi, conclusa
Durata episodi: 157 min., 173 min., 138 min.
Attori principali: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Billy Preston, George Martin, Michael Lindsay-Hogg, Glyn Johns, Mal Evans, Yoko Ono, Linda McCartney, Maureen Starkey, Geoff Emerick, Heather McCartney, Denis O'Dell, Kevin Harrington, Neil Aspinall, Anthony B. Richmond, Les Parrott, Peter Sutton, Yannis 'Magic Alex' Alexis Mardas, Mukunda Goswami, Paul Bond, Ethan Russell, Peter Brown, Dick James, Peter Sellers
Creata da: Peter Jackson
Produttore: Jeff Jones, Ken Kamins
Produzione: 0
Genere: Documentario
Network: Disney+

Dove vedere in streaming The Beatles: Get Back

Voto 9 / 29 Gennaio 2022 in The Beatles: Get Back

Imprescindibile!

L’esperienza seriale dell’anno / 27 Novembre 2021 in The Beatles: Get Back

Che esperienza incredibile che è questo documentario!
Passi 8 ore (ovviamente le mie non sono state consecutive, se no non credo che starei ancora qui per poterle raccontare) con quattro ragazzi che, incidentalmente, sono anche i Beatles. O coi 4 Beatles che, incidentalmente, sono anche 4 ragazzi di 28 anni, con tutto ciò che questo comporta. Quindi, innanzitutto, passi 8 ore con quattro persone che per la maggior parte del tempo cazzeggiano. Questo significa che, per stare dentro la storia e non annoiarti proprio mai, si debba essere sempre consapevoli della cosa a cui si sta assistendo – cioè a una delle 2/3 band più importanti della storia nei giorni precedenti al loro ultimo spettacolo dal vivo – ma significa anche che, dopo 8 ore, inizi a voler loro un bene incredibile. Questo innanzitutto perché si capiscono le dinamiche di gruppo esistenti – non molto dissimili da quelle di un qualunque gruppo di amici – e i caratteri dei 4. C’è quello che non è mai serio, cioè John; c’è quello più sensibile, che vorrebbe più considerazione dagli altri, cioè George; c’è l’amicone di tutti, Ringo; e c’è quello che vuole controllare tutto, il più cacacazzi, cioè Paul. Paul, però, è anche quello cinematograficamente più interessante, quindi quello a cui ci si affeziona di più, perché di lui traspaiono più sfaccettature del carattere: se è vero che sovente richiama gli altri all’ordine e spesso vuole che le cose vengano fatte come dice lui, è anche quello a cui sembra faccia più paura l’idea che l’esperienza dei Beatles possa finire, quello più legato all’idea di loro 4 insieme. Al contrario di un John troppo preso da Yoko (chi la odia già, dopo questo documentario, la odierà di più; gli altri, invece, cominceranno a odiarla), di un George che vuole qualcosa di più del poco che gli concedono gli altri due e di un Ringo a cui sembra andare bene tutto.
Il lavoro fatto da Peter Jackson è incredibile. Ci sono varie scene che fanno capire quanto ci sia tanto anche della sua mano e che non si tratti solo di un grande sforzo di archeologia audiovisiva. Un esempio su tutti è la scena in cui, a 3 giorni dalla deadline e dopo tantissime opzioni scartate, finalmente qualcuno propone di farlo sul tetto, ‘sto benedetto spettacolo, e Jackson, ovviamente grazie al montaggio, zoomma sul viso di un Paul Mccartney finalmente illuminato dalla proposta.

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