Sì, chef / 25 Aprile 2023 in The Bear

Prima stagione
The Bear propone temi e situazioni già strabattuti dal cinema e dalla serialità televisiva (tra questi, il tema del talentuoso figliol prodigo che torna in sede in occasione di un lutto, per mettere mano a un certo caos famigliare), ma, dalla sua, ha elementi che la distinguono da produzioni assimilabili di varie epoche.

Prima di tutto, Jeremy Allen White (Carmy), una fazza, una sicurezza.
In saecundis, alla co-sceneggiatura, Karen Joseph Adcock, firmataria di alcune delle serie tv più interessanti degli ultimi anni (Yellowjackets, Atlanta).
Terza cosa: una colonna sonora non originale da urlo che fa da coro greco a tutti gli episodi.
Last but no least, una costruzione della storia poco canonica (supportata da un bel montaggio), che, da parte dello spettatore, richiede un leggero sforzo superiore alla media e un po’ di pazienza, per agganciare bene i personaggi, capire quali sono le relazioni che li legano e “lasciarli entrare”, con i loro pregi e difetti.

Confesso che, all’inizio, The Bear mi ha un po’ urtata, senza convincermi granché: la cucina di “The Beef” è più concitata e ansiogena del pronto soccorso di E.R. (ma guarda: un’altra serie ambientata a Chicago…), e dire che preparano panini, neanche salvassero vite, mi dicevo.
Ma mi rendo conto di avere certi cattivi pregiudizi nei riguardi del mondo della cucina a causa dei modi contraddittori con cui, finora, l’ho visto rappresentato nei reality tv.

Poi, ho visto il settimo episodio della prima stagione e, bam, è scattata la scintilla.
Che puntata: Review è uno di quegli episodi che conquistano la memoria (televisiva).

Potrebbe finire tutto al termine della prima stagione, ma FX non vuole abbandonare la brigata e ha già annunciato un secondo ciclo di episodi che dovrebbe arrivare nel corso del 2023.

Voto prima stagione: 7 stelline, chef.

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