Recensione su Taboo

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James Lo Squartatore / 25 Marzo 2020 in Taboo

Serie TV di stampo noir di eccellente fattura. Scenografia e comparto trucco e parrucco su tutti. La ricostruzione delle Londra pre-vittoriana: sporca, malfamata e oscurantista è lodevole.
Sarò un po’ di parte forse perché la penna del signor Knight non mi dispiace quasi mai ma, a me, è piaciuta un casino. Aiutato nella sceneggiatura da Chips Hardy, il papà di Tom.

La sigla iniziale e i titoli di testa catturano l’attenzione ancor prima dell’inizio degli episodi e preannunciano con eleganza l’alone di mistero che ci si prospetterà di li a breve.
Buona la regia, anche se non al livello degli altri comparti tecnici, l’ho trovata un po piatta.

Parliamo dei personaggi.
James Keziah Delaney (Tom Hardy) è un uomo che non definirei cattivo ma “non buono. Un anticattivo”.
Il suo ritorno dall’Africa dopo dieci anni, a seguito di un naufragio, è una delle pochissime cose che ci vengono svelate del suo passato oscuro.
E’ li che “ha scoperto il suo vero io” e che è diventato quello che è: una specie di negromante in grado di leggere la mente delle persone, capire chi mente e chi no e soprattutto entrare in contatto con sua madre Anna(compare solo in alcuni flashback nella mente di James e a me sembra che sia Noomi Rapace, non si capisce bene perché è tutta truccata), morta da tempo in un manicomio, anche lei una specie di strega. James è pericoloso, se viene aggredito, lui non uccide e basta. Lui squarcia come un macellaio i nemici che si trova davanti fino a che non vede spegnersi l’anima nei loro occhi. E’ in grado di compiere atti che farebbero impallidire il diavolo. In questo senso, ottima la scelta delle armi di James: due Karambit. Il Karambit è un pugnale orientale (Malesia/Filippine se non sbaglio) che ha la particolarità di avere la lama ricurva come un artiglio e di avere all’estremità del manico uno anello per poterci infilare un dito ed avere una presa più salda. Grazie alla sua forma veniva utilizzata per tagliare tendini, nervature e vasi sanguigni con molta più facilità di un normale pugnale. Un’arma brutale che può far comprendere allo spettatore quanto James non sia solo avvezzo alla violenza ma sembra esserne la rappresentazione in forma umana. Tuttavia è un uomo ambizioso e per niente ignorante, per certi versi somiglia a Thomas Shelby di Peaky Blinders.
Jonathan Pryce è un magnifico antagonista. Il capo della Compagnia delle Indie Orientali e burattinaio di tutte le malvagità che vengono compiute. Cattivo, intelligente, risoluto e in grado di passare sul cadavere di chiunque per i propri scopi.
Viscidi al punto giusto i suoi due tirapiedi: Wilton e Pettifer.
Nel cast troviamo anche Oona Chaplin, sorellastra di James, con il quale ha un legame molto profondo.
Un fantastico Stephen Graham nei panni di Atticus, amico di Delaney e suo complice nei loschi traffici.
Degni di nota anche Tom Hollander nel ruolo del chimico e Mark Gatiss nei panni del disgustoso Principe reggente.

Sebbene non sia doppiato male, ne consiglio la visione in lingua originale. Questo quasi esclusivamente per James, che emette degli strani versi, che sembrano quelli di una bestia, e si sente lo stacco della voce di Pasquale Anselmo e l’inizio della voce di Hardy(che ha un timbro da psicopatico). Idem per quando recita in africano qualche strano rituale(neanche sottotitolata questa parte).

La prima stagione si conclude lasciando molte porte aperte che invogliano ad aspettare con foga la seconda stagione: tatuaggi tribali sul corpo, flashback del passato in Africa, il simbolo della Sankofa, la voglia di scoprire i suoi piani futuri e qualcosa in più sui suoi “poteri”, se cosi possiamo chiamarli.
Prodotto eccellentemente bilanciato che potrebbe unire amanti di vari generi in quanto racchiude in se elementi storici, fantasy, horror e drammatici.

Se ancora non vi ho convinti vi faccio un riassunto:
– un uomo dal passato oscuro
– misticismi vari
– Londra pre-vittoriana
– una faida per una un pezzo di terra che si prospetta come centro nevralgico commerciale.

CHE ASPETTATE?

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