Recensione su Strappare lungo i bordi

/ 20218.2210 voti
serie tvStrappare lungo i bordi
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Tutto il tempo del mondo / 21 Novembre 2021 in Strappare lungo i bordi

Una I-Voice che non riesce a guardare al di fuori di sè stessa, così lucida e razionale, ci butta subito addosso la vita di Zero, l’armadillo, Secco, e Sara, in un flusso di coscienza appesantito dalla logorrea del creatore e protagonista della serie, che si mangia le parole e che non riesce fare ordine ai propri pensieri.

Strappare lungo i bordi è un sincero ritratto generazionale, di una generazione appunto non nativa digitale, ma che si è volentieri affidata a social, e ha attaccato al chiodo le relazioni sociali dirette. Una generazione precaria, invidiosa e perennemente spaventata.
L’autoironia e l’autoanalisi ne fanno da padrone, e sebbene qualche digressione risulti un tantino pesante, la serie fa ridere e piangere, riesce a conciliare la riflessione e la moda, creando un prodotto di qualità e al contempo pop.
I personaggi sono adorabili, Alice tra tutti risulta dolcissima, figura evanescente con la voce robotica.
La chicca più bella è la sigla, che termina con lo sguardo di sufficienza dell’armadillo nei confronti del protagonista. Armadillo che è proiezione di un fastidioso super-io e di insicurezze del protagonista, che lo afferra sempre per il collo, e che non gli da assolutamente tregua.
E poi niente, ho trovato poetica la linea tratteggiata di una strada che si divide, o che si interrompe nel punto sbagliato.
Che l’animazione in Italia stia tornando a una dimensione dignitosa? Speriamo, in quel caso Zero avrebbe rianimato un uomo morto….

1 commento

  1. Stefania / 21 Novembre 2021

    “Che l’animazione in Italia stia tornando a una dimensione dignitosa? Speriamo, in quel caso Zero avrebbe rianimato un uomo morto”: mamma mia, sì, speriamolo! 🙂

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