Recensione su Squid Game

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serie tvSquid Game
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Qualcosa di completamente diverso / 15 Ottobre 2021 in Squid Game

Prima stagione
Se escludo un vecchio cartone animato sportivo visto cinque vite fa e di cui non ricordo neppure il titolo, Squid Game è stata la mia prima serie tv coreana. Dopo numerosi film coreani visti, credevo di essere pronta per affrontare le produzioni televisive sudcoreane.
Ho ceffato in pieno.

Guardando questa serie tv Netflix, mi sono resa conto che i k-drama sono un mondo a parte: rappresentano qualcosa di profondamente peculiare che, probabilmente, trascende anche le definizioni di pop e di postomodernismo.

La traccia narrativa non è particolarmente originale e, apparentemente, non lo è neppure la messinscena. Eppure, Squid Game è una serie che sa essere davvero spiazzante. Non parlo dell’evidente assurdità del gioco in cui sono coinvolti i personaggi (questo non sarà il primo né l’ultimo survival game di cui abbiamo notizia), quanto della capacità della serie tv di affrontare temi universali, pur essendo un prodotto assolutamente geolocalizzato dal punto di vista fisico e culturale. Eppure, sono portata a credere che la stessa storia portata -che ne so- negli Stati Uniti non avrebbe la stessa felice risoluzione. In quel caso, mancherebbe, credo, proprio la naturale propensione alla globalità.

Penso che la scrittura e il casting siano i punti di forza di questa produzione.

L’ultimo episodio lascia spazio a una seconda stagione già confermata (anche se, in realtà, lasciando intuire alcune cose, per assurdo, potrebbe chiudere tutto qui) e sono portata a immaginare che, di nuovo, sarà qualcosa di completamente diverso.

Voto prima stagione: 8.

2 commenti

  1. inchiostro nero / 15 Ottobre 2021

    @STEFANIA: è assolutamente vero! Quando si passa dal cinema coreano a quello del dorama, ci sente straniti, ma non in senso negativo. Dopo aver visto praticamente una cinquantina di drammi posso asserire che la maggior parte di essi, pur inanellando una serie infinita di cliché, grazie ai caratteristi, risultano dei veri capolavori. Geograficamente parlando, poi, sono quelli più incisivi. Sul lato fantasy, ad esempio, pochi riuscirebbero a creare le stesse atmosfere di ‘’Goblin’’, una delle serie più conosciute in Corea del Sud, considerando il plot non proprio originale. Sono sempre gli attori coreani a creare questo splendido ‘’artificio’’.

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