Recensione su Six Feet Under

/ 20018.2113 voti
serie tvSix Feet Under
Creata da:

La vita umana in cinque stagioni / 9 Ottobre 2013 in Six Feet Under

PREMESSA: la recensione contiene spoiler massimo dei primi dieci minuti del pilot. Il resto sono commenti, intepretazioni e poco altro. Potete andare tranquilli.

Qual’è il vero valore della vita?Perchè nonostante le vicissitudini, le difficoltà e gli ostacoli continuiamo a viverla?Per quale motivo o sentimento viviamo?
La famiglia Fisher è una normale famiglia americana, che gestisce un’impresa di pompe funebri, chi meglio di loro può comprendere il valore stesso della morte?Eppure, non si è mai abbastanza pronti. Essa arriva veloce, imprevista e con una forza brutale. Sarà la morte del padre di famiglia, Nathaniel, a cambiare per sempre la vita dell’organico familiare. Nate, figlio maggiore che si era allontanato da casa per non gestire l’attività,, ritornerà nella tanto odiata casa per aiutare il fratello nella gestione. Lui ribelle, amante della vita movimentata che ha lasciato casa per una vita migliore e diversa da quella che era stata creata per lui, David l’esatto opposto: dedito al lavoro, fedele all’attività e in forte constrasto interiore con sè stesso a causa della sua omosessualità che ancora non riesce a rivelare alla famiglia. Completano il quadro la terza e ultima figlia Claire: ribelle, un “hipster” anni 90 e la madre Ruth, che riuscirà difficilmente a gestire la morte del marito nonostante i problemi familiari precedenti. La morte non risparmia nessuno, neanche chi la vive come guadagno.
Se l’incipt sembra un banale tentativo di imitare una soap o una trama qualsiasi da dramma familiare consoiatevi, non lo è. Six Feet Under è probabilmente il miglior affresco di vita esiste. Goia, amore, sofferenza, distacco, perdita, dolore, malattia. Ogni sentimento della sfera umana descritto, brutalmente rappresentato in soli 63 episodi, e ci riesce benissimo, al punto da portare in più occasioni alle lacrime, siano esse di goia o di disperazione. Six Feet Under vince su ogni fronte umano e sentimentale, portandoti ad amare ogni personaggio, nonostante i loro difetti, ricordando come caratterizzazione dei personaggi un altro cult americano tanto amato, I Soprano. Al termine della stagione vi sentirete parte della famiglia, come se fosse un tassello della vostra vita talmente vicino da essere un amico che conoscete da tempo, della quale non vorrete più fare a meno. La maggior parte degli episodi inizia con la morte del loro “futuro” cliente, senza risparmiare violenza o morti grottesche. E attraverso dialoghi interiori con i morti stessi, i personaggi vivranno le loro colpe, la loro vita e le loro disavventure, in una sorta di confessione e espiazione personale. Concludendo, è un telefilm che merita assolutamente una visione completa. Un viaggio dentro al cuore di una famiglia che sentiremo nostra, come se ci appartenesse. Una serie senza punti deboli, con una qualità costante e di altissimo livello, che “pecca” solo nella lentezza, rendendolo un telefilm non adatto a chi vuole qualcosa con un alto ritmo. Per tutti gli altri, sarà semplicemente una delle visione più intense e umane di sempre, un viaggio dentro alla vita umana nella quale è impossibile non immedesimarsi. Nota di merito per il finale: dopo decine decine di serie visionate, dopo centinaia di film NULLA si avvicina all’intensità, alla perfezione e al significato dei 10 minuti finali dell’ultimo episodio. Uno dei finali più perfetti e ben riusciti di sempre, che da solo, vale la sola visione dell’intera serie. E dopo il lungo pianto finale (e fidatevi, si piange davvero tanto) non vi rimarrà altro che rifletere e sentire la mancanza della famiglia più “umana” della televisione.

1 commento

  1. paolodelventosoest / 9 Ottobre 2013

    E’ da un po’ che “annuso” incuriosito attorno a questa serie… Grazie per questa recensione che riaccende la mia curiosità!

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