Liberi tutti

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serie tvLiberi tutti

Michele Venturi, avvocato senza scrupoli che lavora ai limiti della legalità, viene arrestato e messo agli arresti domiciliari. Dato che tutti i suoi immobili sono stati messi sotto sequestro, si ritrova costretto ad andare a vivere in una struttura di cohousing, cioè di condivisione abitativa, gestita dalla ex moglie Eleonora.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Liberi tutti
STAGIONI/EPISODI: 1 Stagioni , 12 episodi, in corso
Durata episodi: 28 min.
Attori principali: Giorgio Tirabassi, Andrea Roncato, Valeria Bilello, Thomas Trabacchi, Anita Caprioli, Caterina Guzzanti, Ugo Dighero, Lino Musella, Ludovica Martino, Rosanna Gentili, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Carlo Luca De Ruggieri, Luca Amorosino
Creata da: Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico
Sceneggiatura/Autore: Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo
Colonna sonora: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Fotografia: Alfredo Betrò
Genere: Comedy, Drama
Network: RaiPlay

Dove vedere in streaming Liberi tutti

LIBERI TUTTI / 24 Maggio 2020 in Liberi tutti

La serie tv Boris, andata in onda tra il 2007 e il 2010, di certo fu qualcosa di rottura, qualcosa di necessario. In netta contrapposizione certo con un fiction patinata, vuota e fatta male,era volontariamente dissacrante, realistico e sporco, e di certo molto politico, il messaggio era chiaro: Berlusconismo, televisione oppressa e politicizzata, donne oggettificate, delegati di rete truffaldini, raccomandazioni e chi più ne ha più ne mettam, Boris sorgeva laddove in italia c’erano solo melodrammoni diluiti fino allo sfinimento. Ora, più di dieci anni dopo quel piccolo capolavoro che era Boris, due degli autori si rimettono in gioco con Liberi Tutti. I primi episodi arrancano, esattamente come quelli di Boris, devono introdurre un universo, e devono presentare i personaggi, servono per inquadrare la cornice narrativa. A mano a mano che la trama si dipana, la serie prende forma creando effetti comici davvero interessanti. E’ di certo meno cattiva di Boris, ma forse siamo in un epoca di in cui la cattiveria non è più necessaria. Il cinema italiano è in ripresa, in rinascita, i cinepanettoni non incassano più così tanto, il pubblico è educato meglio, grazie anche alle piattaforme online, palestra di serie tv, e soprattutto c’è meno nichilismo alla base della creazione. Non si può pretendere che sai Boris 2, anche se il paragone è dietro l’angolo, ma sembra promettere molto bene ed è davvero spassoso, senza però privarsi del valore politico e realistico che caratterizzava Boris per questo.
Gigantesca infine l’assenza di Mattia Torre, terzo sceneggiatore di Boris prematuramente scomparso, che gli amici citano e omaggiano come meglio possono, a partire dal titolo Liberi Tutti.
Consigliatissimo per chi cerca qualcosa di diverso nella televisione, e obbligatorio per chi vuole incentivare un minimo le produzioni italiane, che ultimamente, sono davvero attive e sarebbe un peccato farle tornare nell’oblio di cui Boris, pietra miliare della televisione italiana, rimarrà sempre un monito e un amaro ricordo.

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Liberi Tutti / 18 Dicembre 2019 in Liberi tutti

L’impressione, davanti a Liberi Tutti, è che si potesse fare di più; che ad alcuni personaggi dovesse essere concesso più spazio (mi riferisco soprattutto ai personaggi di Caterina Guzzanti e suo marito, e a Lapo), perché gli unici capaci di riuscire in quella che dovrebbe essere l’impresa principale di una comedy: far ridere. Invece, Liberi Tutti resta per tutte e 12 le puntate un ibrido che non sa quale direzione prendere, e ciò lo penalizza.
Il bravissimo Giorgio Tirabassi, poi, nel ruolo del protagonista è sprecato. Può sembrare un controsenso, lo so, ma essere protagonista lo obbliga a fare più la spalla che il comico puro, cosa che, invece, in Boris e in La Linea Verticale gli riesce benissimo. Qui, invece, non può andare sempre a briglia sciolta, e le poche volte che lo fa lasciano l’amaro in bocca per quello che avremmo potuto vedere e non abbiamo visto.
La serie resta comunque molto godibile.
Bella l’idea dei due poliziotti “intercettatori”, che fanno un po’ le veci di noi telespettatori;
molto emozionanti le dediche al compianto Mattia Torre, sparse, in vario modo, tra le puntate.
Incredibile, comunque, come ci fosse più Boris in La Linea Verticale – del solo Torre – che in questa serie i cui autori sono i due terzi del terzetto borisiano. Ma questa è solo una constatazione, non per forza un male.

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