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Good Omens

/ 20197.670 voti
serie tvGood Omens
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29 Dicembre 2022 in Good Omens

Raro caso in cui la trasposizione sullo schermo è migliore del libro originario. Il merito va soprattutto agli strepitosi David Tennant e Michael Sheen, penso non mi stancherò mai di riguardare tutte le loro scene come Crowley e Aziraphale.

homo faber fortunae suae / 3 Settembre 2020 in Good Omens

Ho un rapporto con le serie di amore e odio.
Ci sono stati dei periodi nella mia vita in cui me ne sono vista tantissime in maniera compulsiva, ultimamente negli ultimi anni non riesco a trovare nulla che mi piaccia.
La maggior parte delle serie dura troppo, e secondo me, questo inficia anche su prodotti ottimi che vengono stirati fino a diventar la copia sbiadita di quello che erano inizialmente.
Ovviamente good omens non è così.
Parto dal presupposto che mediamente le serie inglesi hanno una genialità unica, sia nei temi tratti che nell’ironia pungente, e credo che le serie migliori degli ultimi anni vengano tutte da lì (penso a Black Mirror, Sherlock, Peaky Blanders …) e penso che questa sia un vero e proprio gioiellino.
La durata è ottima solo sei episodi confezionati davvero bene.
La trama è geniale: sta arrivando l’apocalisse biblica sulla terra e un angelo e un demone (poi non cos’ diversi) non ne sono molto convinti, perchè in fondo sulla terra si sta bene, quindi decidono senza però far rivoluzioni di opporsi.
E qui sta l’originalità di Good omens: da una parte rispettare in maniera assurda il testo biblico e tutto quello che sappiamo su angeli e demoni (senza mai svelare il mistero divino) dall’altra parte essere continuamente dissacrante .
Gioca sul sovvertire il senso comune, e quindi vediamo un angelo che in realtà non vorrebbe vedere la fine del mondo perchè vuole mangiare ancora sushi, e dall’altra un demone che vuole salvare il mondo per gli umani (anche se non lo ammetterebbe mai).
La serie tocca tematiche filosofiche davvero toste, dal libero arbitrio al concetto di giusto e sbagliato, e di destino.
La conclusione è sempre la stessa: l’uomo è artefice della propria fortuna, non ci sono demoni o angeli a cambiarci la vita (il concetto di destino viene proprio messo alla berlina grazie al personaggio dell’Anticristo).
Interessantissima è la terza puntata dove viene brevemente fatto un flashback sul rapporto di amicizia tra il demone e l’angelo: vengono fatti vedere diversi spezzoni di storia, molto divertenti, e in uno di questi Crowley (il demone interpretato dal fantastico David Tennant) va a salvare dalla ghigliottina l’angelo Aziraphale (interpretato da Michael Sheen).
Quest’ultimo gli chiede se il periodo del terrore sia opera sua e il demone risponde “mi hanno preceduto come sempre” sottolineando la forte libertà dell’uomo e come spesso da solo scelga la strada sbagliata.
Anche Crowley è così, lui sembra non aver scelto nella sua lunghissima vita, ma che le cose gli siano capitate, proprio come la sua stessa caduta avvenuta perchè come dice lui. “ha frequentato la gente sbagliata”.
Il personaggio del demone è sicuramente più intrigante perchè più sfaccettato, potendo sia far il male che il bene; mentre proprio come scelta di scrittura, l’angelo è più imbrigliato fino a che anche lui si riprenderà la sua possibilità di scelta, forse perché non vuole vedere all’infinito tutti insieme appassionatamente (i migliori film e musiche ovviamente andranno tutti all’Inferno)
Nella serie c’è molta ironia, un ottima colonna sonora (ovviamente il demone ascolta i Queen e i Velvet underground), una scrittura illuminata e un ottima regia, con degli effetti speciali talmente sgargianti e colorati da diventare ridicoli e bellissimi, così simili ai quadri che raffigurano l’apocalisse, molto poco realistici.
Unica pecca in questa bel prodotto è quella che riguarda la storyline sulle streghe (mentre ho trovato geniale l’idea delle suore sataniche quindi chiccherone), che al fine della trama risulta quasi inutile, non è divertente e i due attori che ne sono coinvolti non sono all’altezza del resto del cast.
Mentre come dicevo sicuramente il personaggio del demone risulta più affascinate (dovuto anche al carisma e la bravura di Tennant), per quanto riguarda i suoi superiori l’ho trovati poco riusciti a differenza degli angeli, dove l’arcangelo Gabriele(un ottimo Jon Hamm, attore che adoro) viene rappresentato come uno stronzo, non molto consapevole del mondo umano, è anche protagonista di una delle scene più divertenti di tutta la serie.
Insomma davvero un ottimo prodotto: profondo, sagace e irriverente che però non sfocia mai nella blasfemia o nella critica spicciola alla chiesa o alle religioni.
Il quesito più grande che ci propone è proprio sul mito di Adamo ed Eva, Crowley ovviamente è il serpente che li ha tentanti ma egli stesso si chiede: ma è veramente un errore conoscere la differenza tra il bene e il male?
Mentre l’angelo Azraphel vedendo Adamo ed Eva impauriti soli nella notte, impietositosi gli dona la sua spada infuocata.
Quindi il diavolo dona loro la conoscenza mentre l’angelo li arma, e loro stessi si interrogano su chi di loro abbia davvero sbagliato ed proprio di questo di che cosa sia bene e cosa il male che la serie tratta, senza mai svelare risposte facili o il mistero di Dio.
Veramente consigliato.

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Buona apocalisse a tutti! / 6 Giugno 2019 in Good Omens

Purtroppo ho sbagliato la programmazione (forse non ho più l’età per la visione notturna ;-)), quindi inizialmente ero un po’ deluso, ma non potendo accettare una delusione con un Tennant più spiritato del solito, ho scelto di ricominciare ad un orario più consono.
Risultato?
Una miniserie da non perdere. Humor britannico immerso in atmosfera dark e accompagnato da una (mitica) colonna sonora rock, e se a tutto questo aggiungi i due protagonisti assoluti Michael Sheen (Azraphel) e David Tennant (Crowley), ecco che la serata prende un’altra piega.
Si (sor)ride tanto e spesso, Tennant è superlativo nella parte del “demone buono”, così come Sheen lo è nella parte dell'”angelo cattivo”.
La visione mette allegria, ma contemporaneamente fa riflettere su un tema molto attuale, la diversità, e come, attraverso l’amicizia e la conoscenza, questa possa solo che migliorarci.
Da vedere.

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