Lo scandalo Purdue Pharma / 2 Aprile 2022 in Dopesick - Dichiarazione di dipendenza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La miniserie Dopesick è arrivata su Disney+ alla fine del 2021, in un momento storico in cui la fiducia di molte persone nei confronti delle case farmaceutiche e degli organi di controllo e supervisione delle stesse non era (è) molto forte.
Eppure, benché la serie tv prodotta da 20th Television, ispirata a fatti realmente accaduti tra gli anni Ottanta e il 2019 che hanno avuto per protagonista la casa farmaceutica statunitense Purdue Pharma, mostri chiaramente quali meccanismi perversi possano nascondersi dietro il rilascio e la prescrizione di un farmaco, Dopesick non è pensata per far vacillare la fiducia che è utile riporre nella medicina “istituzionale” e nei dottori.
Ne è emblema la contrapposizione tra due personaggi che, pure, nel corso della serie, non si incontrano mai fisicamente: il Dottor Finnix (Michael Keaton, premiato con il Golden Globe 2022) e Richard Sackler (Michael Stuhlbarg).

Finnix (personaggio di fantasia) è un medico che ama profondamente il proprio lavoro e che ha individuato nella propria attività il corretto valore sociale del suo ruolo professionale. Pur essendo un “tecnico”, non è immune alla dipendenza causata dal farmaco protagonista della vicenda, l’OxyContin, come a dire che nessun tipo di conoscenza, anche la più professionale, può eludere i rischi intrinseci di un farmaco, se presentato e somministrato in maniera sbagliata. La vocazione di Finnix è l’unico motivo grazie a cui il dottore riesce a guarire dalla dipendenza.
Sackler (persona realmente esistente) è un ricco uomo frustrato. Non c’è molto altro da dire su di lui, se non che la sua irresolutezza personale lo rende uno psicotico cinico ed egoista che ragiona solo in termini di prestigio (non tanto di denaro). Per dimostrare ai suoi parenti serpenti di non essere una persona da criticare e biasimare a prescindere, trasforma lucidamente il suo ego represso e la sua vicenda personale in una “epidemia da ossicodone” di portata nazionale.

Finnix conosce il valore comunitario della medicina e si prende cura dei suoi pazienti per il puro piacere di farlo.
Sackler usa il mondo della farmacologia e della medicina per fini personali.
La chiave della storia è tutta qui.

Intorno a queste due filosofie di vita ruotano altri personaggi: vittime dell’OxyContin, funzionari legali, politici, poliziotti, informatori scientifici.

In 8 episodi della durata di circa un’ora ciascuno, Dopesick snocciola molto bene (ma con qualche didascalismo di troppo) una storia inquietante e molto drammatica. Tecnicamente, è una serie molto buona, ben montata e scritta in maniera da appassionare il pubblico, anche se è chiaramente “schierata” e impegnata a mostrare senza ombre di sorta chi siano i “buoni” e i “cattivi”.

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