3 Recensioni su

Disincanto

/ 20186.576 voti
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Il nuovo corso di Matt Groening / 23 Ottobre 2018 in Disincanto

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima stagione
Ho faticato abbastanza a vedere fino in fondo la prima stagione di Disincanto, la nuova creazione di Matt Groening, la prima targata Netflix.

Confesso che mi sono annoiata un bel po’.
Non ho sviluppato particolare simpatia per la protagonista, la principessa “ribelle” Bean, e per le sue impalpabili spalle, Elfo e Luci (che, pure, reputo la miglior invenzione grafica della serie. Il fatto che, poi, in molti lo chiamino “gatto” mi ha fatto spesso sorridere, senza un motivo preciso).

Non mi è piaciuta neppure la struttura narrativa della serie, episodica solo nelle apparenze. Il filo conduttore mi è parso attorcigliato per buona parte degli episodi (Bean che non si sente amata dal padre) e il cliffhanger finale mi ha solo infastidito, senza incuriosirmi davvero (fra le mie curiosità maggiori, piuttosto, c’è quella legata alla mezza elfitudine di Elfo sopraggiunta comunque prima dell’ultimo episodio).

Nel complesso, però, ci sono anche alcuni dettagli che mi sono piaciuti. Per esempio, l’episodio con Hansel e Gretel, basato su una demistificazione molto azzeccata (a parer mio) della tradizione favolistica che (egoisticamente) avrei voluto vedere parimenti incisiva e ben distribuita lungo tutta la serie. Anche il grifone senza un sesso definito comparso in uno degli ultimi episodi è un’invenzione che mi è piaciuta molto.

Disincanto (ambientato in un passato inesistente) rappresenta un modo parzialmente nuovo per Groening di raccontare, anche se, a suo modo, questa storia ha una certa continuità stilistica con i suoi lavori precedenti e più noti. I Simpson (presente alternativo) e Futurama (futuro immaginato) sono comunque permeati dalla fantasia (per estensione, dal concetto di fantasy) e hanno protagonisti che, come Bean, non hanno vera esperienza del mondo, maturano (forse…) di episodio in episodio. Però, negli altri progetti di Groening, credo funzioni molto meglio che in Disincanto la sapida decostruzione critica del “nostro” mondo, l’elemento che ha fatto la fortuna di questo autore.

Nota a latere: Groening deve aver cambiato truppe coreane ai tavoli di disegno, perché c’è qualcosa, nel character design, nell’animazione e nella transizione delle immagini che… In particolare (mi rendo conto che si tratta di quisquilie che lasciano il tempo che trovano), gli “umani” hanno cinque dita e non quattro, come invece accade ne I Simpson e Futurama (perfino Fry ha solo quattro dita). Turbe da mancata cartoonist, pardon.

Voto prima stagione: 6 stelline (per un pelo)

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Buone gag, in mezzo a noia / 30 Agosto 2018 in Disincanto

PRIMI 10 EPISODI

Non è semplice, per me, giudicare e commentare Disincanto. Matt Groening è quello che ha creato due dei show migliori che siano mai passati in TV: I Simpson e Futurama. Difficile non avere aspettative piuttosto alte per questa nuova serie.
Partiamo dalle cose positive: ci sono ottime gag, umorismo nero e cinico. L’animazione è buona, ci sono idee carine. Alla fine della nona puntata c’è un colpo di scena clamoroso.

Cose negative: alcune puntate sono davvero noiose, appiattite su trame viste e riviste. Non è però il difetto principale.
Il colpo di scena della nona puntata porta poi ad una modifica totale della situazione (e direi anche del tono della serie), oltre che ad un cliff-hanger… è una cosa che non mi è piaciuta, perché sbuca fuori dal nulla. Cambia tutto all’improvviso, e la sensazione è che poi tutto venga risolto in fretta nei prossimi episodi, e sia solo un trucco per invogliare lo spettatore. Ma nemmeno questo è il difetto principale.

Il difetto principale, a mio parere enorme (ed inaspettato), sono i due comprimari principali. Disincanto ha una protagonista, e i due amici che teoricamente dovrebbero portare sulla spalle buona parte della comicità della serie (un po’ come fa Ciuchino in Shrek). Sono caratterizzati per essere simpatici. Il problema, è che non lo sono. Sono due personaggi scialbi, con i quali non sono mai riuscito a provare un minimo di simpatia. E se l’ingenuo Elfo un pochino di senso ce l’ha, a volte, il demone è un personaggio scritto MALISSIMO (a mio parere). Dovrebbe essere l’adorabile cinico, il Bender di questa serie, ma non ci riesce per nulla, non è mai incisivo. Ogni tanto sbuca fuori, dice qualcosa di noioso, e poi ritorna ad essere irrilevante. Senza di lui, la serie non avrebbe perso assolutamente nulla.
L’alchimia tra i tre protagonisti è costruita male, sono amiconi, ma io non ho mai percepito davvero l’amicizia (soprattutto, è forzatissima quella tra il demone e l’elfo, che non si cagano quasi mai di striscio, si lanciano una frecciatina ogni tanto, quando i sceneggiatori si ricordano di farli interagire, e poi ritornano ad ignorarsi).
Come non provare nostalgia per Fry, Leela e Bender?
Magari è solo una mia impressione, e ad altri saranno piaciuti. Ma io ho trovato che l’elfo ed il demone noiosi, a tratti irritanti.
Ben più interessante è il re, forse l’unico personaggio davvero riuscito (tra quelli che appaiono più spesso, anche se pure il suo mago ed il suo consigliere non sono male).
Sinceramente non so se vedrò il prosieguo. Sono troppo poco coinvolto dai personaggi, per provare davvero interesse a vedere come si svilupperà la situazione.

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Manca qualcosa! / 22 Agosto 2018 in Disincanto

Sicuramente Disincanto è un buon prodotto, ma (impossibile non fare paragoni con I Simpson e Futurama) non sembra essere all’altezza dei precedenti lavori di Matt Groening!
Nulla da dire in merito ai personaggi (spassosissimi :-)), ai fantastici disegni, all’eccellente colonna sonora e alla solita “piccante” ironia (anche se molto limitata), quello che manca è proprio l’originalità (non accade nulla che già non ci aspettiamo) del racconto seriale, che tanto seriale non è. Il leitmotiv è concentrato in poche puntate, mentre nelle altre troviamo avventure spesso ripetitive, che nulla hanno a che vedere con la trama principale. Ne risulta una storia mal dilatata, con intermezzi mal distribuiti e forse troppo lunghi, quindi a tratti noiosa.
Per chiudere, va detto che le ho viste tutte in una serata (sano binge watching :-)), ma forse questa non è la corretta visione per Disincanto!

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