Recensione su DARK

/ 20177.9265 voti

Accozzaglia / 2 Maggio 2018 in DARK

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Forse l’aspettativa era alta, ma sono rimasto molto deluso dalla visione di questa serie.
Non mi spaventano i paradossi temporali, ricordo sempre con piacere le lunghe discussioni ai tempi di Terminator, ma qui veramente non ci siamo.
La serie è molto corale, ed ogni personaggio lo ritroviamo in almeno tre epoche, bhe, io ho fatto molta fatica a riconoscerli e quindi a seguirli. Non so se è colpa mia o, più probabilmente, i personaggi andavano caratterizzati meglio, ma, non ho problemi a dirlo, spesso mi sono perso e dovuto rivedere alcune scene precedenti per poter andare avanti.
Paradossi temporali, viaggi nel tempo, loop temporali, misticismo, il bene, il male: neanche il Dottore riuscirebbe a mettere assieme tutto questo, eppure lui è Il Signore del Tempo. A parte il Dottore, la cosa che più non mi torna è questa: per buona parte della stagione, sembra evidente che gli anni connessi temporalmente sono tre (1953, 1986, 2019), e a riprova di ciò troviamo la “triquetra” omni presente, tre cunicoli, tre porte e ci metto anche il discorso di Jonas al se stesso giovane, ed il discorso di Noah a Bartosz. Questo farebbe pensare che siamo in presenza di un loop temporale innescato da qualcosa in uno dei tre periodi e della durata di una/due settimane (mi pare), cioè in ogni linea temporale, durante quei giorni, il varco temporale è aperto e accade quello che accade. Cioè, in pratica, negli anni intermedi non succede nulla.
Fino alla decima puntata (in realtà fino all’arrivo di Claudia in tenuta post-atomica), è questo quello che avevo in mente, ed è questo quello che mi hanno fatto credere, e come logica conseguenza uno si aspetta che la fine sia un nuovo principio, allora cosa diavolo c’entra il 2052!?!?
Scusate, ma mi sono sentito preso per i fondelli, (quasi alla Lost) e questo non va bene 🙂
Se poi ci mettete anche:
– se, come sembra il varco è aperto solo in quel periodo, chi diavolo ha costruito i cunicoli con le porte?
– alcune sotto trame inutili, es. amori giovanili
– un prete che non è chiaro se non invecchia o se viaggia nel tempo, quindi è unico?
– alcuni errori, es.Claudia scende nella grotta con una fune di canapa (1986!), che non aveva con se, senza imbrago e senza bruciarsi le mani!
– molte cose senza una spiegazione, es. quando si sarebbero incontrati Anna e Noah (orologio da taschino)?
– nessuno dei protagonisti ricorda di aver incontrato qualcuno dei viaggiatori 33/66 anni prima!! Anche il Dottore insegna che la sola presenza in una linea temporale diversa, altera il corso della storia 🙂
Ecco che il risultato è una storia piena di tante cose, ma che nel complesso non regge, l’alternativa e che io non abbia capito una mazza, il che può essere, ma se l’obiettivo è farmi vedere la seconda stagione, bhe, non mi avrete 🙂

2 commenti

  1. Andreea Delogu / 23 Settembre 2018

    Gli autori hanno saggiamente attirato l’attenzione degli spettatori, fra le altre cose, sul riconoscimento dei personaggi (molto semplice e immediato, comunque…) spostandola dal tema centrale dell’eterno ritorno, ma senza dimenticarsi di ricordare a tutti che la domanda non è Chi (tantomeno le altre): la domanda è Quando. L’eterno ritorno (palese fin troppo già dalle parole di Tannhaus nell’incipit della prima puntata) ti vieta di pensare a qualsiasi “nuovo” principio. Il tempo è circolare e tutto ciò che accade è immutabile. Accade senza la possibilità di modificarlo. La vita è fatta di scelte personali e soggettive, ma segue le regole dell’entanglement, pertanto ogni interazione di un personaggio è allo stesso tempo l’effetto e la causa della reazione di un altro (vedi Ulrick-Helge). Riprendendo il discorso dal punto di vista di quelle che a te sembrano incongruenze, non a caso l’evento iniziale e al contempo finale della storia è la generazione del buco nero da parte di Jonas (maturo) nel 1986 con conseguente viaggio temporale di Jonas (giovane) nel 2052 ed Helge (giovane) nel 1986. Di questo telefilm conosciamo già il finale perché ne abbiamo visto l’inizio! Ciò che manca da sapere (ricostruire) è cosa è successo nel corso degli anni alle quattro famiglie per chiudere il cerchio. Infatti gli anni connessi non sono soltanto 1953, 1986, 2019, ma qualsiasi anno si trovi nel salto temporale infinito di +33 anni. Nella seconda stagione vedremo anche il 1920 (apertura della centrale) e il 2052. O meglio, gli anni successivi a questi: 1921, 1954, 1987 (Peter arriva a Winden), 2020 (chiusura della centrale), 2053.
    Il varco è sempre aperto e non solo per due settimane. Infatti negli anni che tu definisci “intermedi” (e che vedremo a breve) la possibilità di spostarsi nel tempo attraverso i cunicoli rimane invariata. Le porte si trovano lì Sic mundus creatus est… e Noah, che invecchia come chiunque altro, le usa per spostarsi. L’orologio di Tannhaus, lo consegna a Charlotte (nipote) che, a mio parere, è l’autrice del libro che tutti stanno seguendo alla lettera e del murales nel bunker (2052). Lei è l’unica ad avere evidenti nozioni di disegno e investigazione, la prima a venire a conoscenza del viaggio temporale di Ulrick e presumibilmente si metterà ad indagare nel 2020 (o altre date, a seconda che sia venuta o meno a conoscenza di come viaggiare nel tempo, ma immagino di sì) appuntando di volta in volta gli avvenimenti sul taccuino con la triquetra (molto cara al nonno).
    Dark non merita una visione, ne merita almeno due.

  2. verons / 10 Luglio 2020

    In realtà, per dare un giudizio complessivo e, soprattutto, per le risposte ai tuoi dubbi, dovresti vedere la serie nella sua interezza.

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