8 Recensioni su

Chernobyl

/ 20198.5262 voti
serie tvChernobyl
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Guardatela! / 4 Agosto 2020 in Chernobyl

Miniserie eccellente in tutto. La storia, l’ambientazione, la ricostruzione dei fatti e del set… ho conosciuto l’URSS per esserci stata proprio un paio di anni dopo i fatti di Chernobyl e posso assicurare che l’accuratezza dei dettagli, dagli oggetti ai vestiti, agli ambienti è pazzesca. Jared Harris è un attore meraviglioso. Guardatelo in lingua originale.

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La perfezione nel suo genere / 21 Aprile 2020 in Chernobyl

Inarrivabile, su tantissimi aspetti, la perfezione raggiunta da questa serie! Si è riusciti ad articolare in maniera eccelsa una storia drammatica, con risvolti thriller, a tratti forse noir, sulla base di eventi realmente accaduti. Un’impresa titanica in pratica! Ancor più sorprendete è la qualità della ricostruzione, di cui c’è riscontro oggettivo proprio nella serie stessa.
Infine, il messaggio finale, nonché il senso di tutta la vicenda – in totale fedeltà con tutta la narrazione – è un monito profondissimo, veritiero, nobile. Non si è dato spazio a facili proclami, giustizialismi, retoriche, ma si è voluto tenere un profilo altissimo, al di sopra di ogni possibile influenza ideologica. L’ennesima testimonianza di un’opera galattica!

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Capolavoro. / 3 Settembre 2019 in Chernobyl

Non aspettatevi la solita miniserie con approfondimenti su tutti personaggi e le loro storie. È la narrazione, veritiera, sconvolgente e mostruosamente umana, degli eventi che hanno distrutto milioni di vite.
Molto ben raccontata, a volte impegnativa e intensa, ma cruda e drammatica.
Credo che nel mondo delle serie tv sia l’evento del’anno.
8.

NO AL SILENZIO / 22 Agosto 2019 in Chernobyl

Devo dire che questo film mi ha fatto rimanere con la bocca aperta per diversi aspetti . Intanto è un film storico di cui si parla di un disastro nucleare ; affermo che il cast è formidabile , infatti alcuni di loro sono apparsi in vari film ; i dialoghi sono stati molto reali , ottimi e compatibili nel contesto storico. La sceneggiatura è stata veramente eccezionale sia per le ambientazioni , sia per i personaggi i quali sono esistiti. Aggiungo che mi e piaciuto molto con cui il film ci ha fatto percorrere ogni secondo , minuto e ora sia prima che dopo l’accaduto con le varie conseguenze . Avrei messo 10 come valutazione perchè secondo il mio punto di vista era tutto perfetto , ma ero sicuro che si potesse aggiungere qualche episodio in più. VOTO 9. GRAZIE

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Chernobyl, la voce della fragilità umana. / 17 Agosto 2019 in Chernobyl

Nelle “Considerazioni Inattuali” Nietzsche dice che l’uomo è un animale storico è in quanto tale ha bisogno della storia per sopravvivere. Questa serie secondo me, è una delle più ben fatte dell’ultimo decennio, testimonianza inaudita che noi uomini abbiamo bisogno di ricordare la sofferenza che ha fatto la nostra storia. Inno alla verità (benché questa versione non sia stata accettata dalla Russia) la serie segue scena dopo scena i veri avvenimenti storici, grazie anche all’aiuto di Svetlana Aleksievič (premio Nobel alla letterature del 2015) autrice del libro del 1997 “Preghiera per Chernobyl”, nel quale ha raccolto le testimonianze di tutti coloro che, quella tragedia, l’hanno vissuta davvero. La direzione di Jonah Renck non può che lasciarci stupefatti, è stato capace di raccontare il disastro con delle immagini tanto strazianti quanto intense, il dolore non è stato spettacolarizzato grazie a una narrazione che nonostante tutto, è di una delicatezza disarmante. Benché si possa pensare a una serie prettamente politica, il vero protagonista della scena è il dolore, la serie infatti è dedicata a tutti coloro che sono morti e hanno sofferto, è dedicata alla fragilità umana e alla verità che nonostante tutto trova sempre un modo per superare le bugie (o almeno è quello in cui speriamo). Fermiamoci con attenzione a guardare la cura nei dettagli che caratterizza ogni scena, ogni fotogramma è ben studiato e grazie anche alla scelta di un cast straordinario la serie risulta complessivamente dotata di un carisma che ci lascia tutt’altro che indifferenti, al contrario ci tiene bloccati davanti al televisore e ci sconvolge quando ci torna in mente che: questa non è una semplice serie, tutto ciò è davvero accaduto.
Io credo che tutto questo possa far passare inosservato qualche errore, come ad esempio il fatto che la versione originale non sia in ucraino, ma in inglese, questo infatti passa in secondo piano rispetto alla spettacolare recitazione di tutto il cast nel quale spicca il nome di Jared Harris, che si distingue per la sua performance interpretando il professor Legasov, fisico che fece parte della squadra per spegnere l’incendio e coprire il reattore scoperto a Chernobyl e l’uomo che per primo ha svelato la verità sui motivi dell’accaduto, accanto a lui troviamo Stellan Skarsgård nel ruolo di Boris Shcherbina e Emily Watson nel ruolo di Ulana Khomyuk, un personaggio fittizio, inventato al fine di dare spazio, all’interno della narrazione, alla posizione degli scienziati che ebbero un ruolo decisivo nella scoperta della verità sul reattore rbmk, anche questa scelta è stata molto discussa dall’opinione pubblica. Ecco, io credo che davvero bisogna avere fegato per criticare questa serie esattamente come Johan Renck e Craig MazinMa hanno avuto fegato nel trattare un tema tanto grande da riguardare l’umanità intera, non una singola nazione, non un singolo continente, ma tutti noi. Chernobyl nonostante qualche piccolo errore tecnico, è una delle serie più belle mai realizzate, un viaggio doloroso e un tributo alla vita di milioni di umili persone che si sono sacrificate per un bene ben più grande e che fino ad oggi non sono mai state ricordate adeguatamente.

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Altamente sopravvalutata / 30 Luglio 2019 in Chernobyl

Oggettivamente, miniserie inappuntabile dal punto di vista tecnico : fotografia mostruosa , attori bravissimi , notevole senso di angoscia.
Però non mi ha coinvolto : probabimente , perchè sapevo già…come andava a finire(concedetemelo)
Tutti i riferimenti e particolari storici (veri o fittizi ) non sono bastati a compensare il fatto che mi sembrava di essere davanti a un’evoluzione di un documentario (molto, molto,molto) ben fatto per le scuole medie / superiori.

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L’orrore di Chernobyl / 28 Luglio 2019 in Chernobyl

La miniserie tv HBO e Sky Atlantic Chernobyl racconta il disastro avvenuto nella centrale nucleare V.I. Lenin, in Ucraina, nell’aprile 1986. Oltre che sulla cronaca dell’evento, si basa su testimonianze degli abitanti di Pripyat, la città abbandonata poco dopo l’esplosione, raccolti dalla scrittrice Svetlana Alexievich nel libro Preghiera per Černobyl (1997).
Ero una bambina, quando la centrale esplose, ma ricordo alcuni dettagli. In primis, il divieto di sostare a lungo fuori casa, di mangiare verdure fresche, di bagnarsi con la pioggia. Ma, all’epoca, non avevo chiara la portata del disastro e di come, per un certo lasso di tempo, l’umanità abbia rischiato di essere pesantemente decimata. Chernobyl riesce a trasmettere con lucida implacabilità e crescente terrore questa insopportabile sensazione di ecatombe imminente.

La miniserie è stata in grado di mettere in scena un dramma di portata incalcolabile, usando i codici del cinema horror ed è una scelta tecnico-narrativa che ho apprezzato moltissimo. Qui, i fatti di Chernobyl hanno l’aspetto di un disaster movie, in cui una pandemia strisciante, invisibile, veloce e subdola uccide migliaia di persone in maniera orribile e pregiudica la salute dei sopravvissuti e delle generazioni a venire. Ci sono tutti gli ingredienti di un film di genere: l’evento devastante e inaspettato, la malattia, la morte, l’inadeguatezza degli organi di Stato, il coraggio dei singoli.
L’orrore decuplica, quando lo spettatore realizza, dopo averla smarrita per un’istante, la consapevolezza che quello che viene raccontato è avvenuto realmente, che le ripercussioni dell’esplosione sono ancora in atto e che, se alcune persone non si fossero sacrificate (più o meno consapevolmente), oggi, forse, non sarebbe davanti a uno schermo a guardare questo prodotto di fiction.
Nell’apprendere la dinamica dei fatti che hanno portato all’esplosione e il comportamento dei responsabili durante e dopo il dramma, monta nell’animo una rabbia impotente.

Dal punto di vista televisivo, della miniserie ho apprezzato anche la scansione implicita in capitoli, grazie a cui, di episodio in episodio, viene raccontata la vicenda di uno o due personaggi in particolare, una scelta utile a mostrare aspetti diversi della stessa storia.
Molto bravi gli attori: nel cast, spiccano i più noti Jared Harris, Stellan Skarsgård ed Emily Watson, ma offrono una buona prestazione anche i comprimari, come Paul Ritter e Barry Keoghan.

Nota: benché i fatti si svolgano in Unione Sovietica, nella versione originale della miniserie, tutti i personaggi parlano in inglese. Pur avendo apprezzato la prova artistica del cast, penso che sarebbe stato necessario realizzare la fiction in lingua ucraina: l’effetto è straniante e, nel complesso, sottrae verosimiglianza al progetto.

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Appunti dopo la prima puntata / 8 Giugno 2019 in Chernobyl

Sto solo alla prima puntata, quindi la mia non può essere una vera recensione ma, più che altro, è uno spunto di riflessione. Per quanto potrà essere bella (la prima puntata, in generale, non mi ha esaltato, ma questo è secondario), una serie ambientata in Ucraina, con tutti protagonisti ucraini, non può essere recitata in inglese, non nel 2019. Questa cosa, almeno dal mio punto di vista, rende l’esperienza meno immersiva e mi fa avere la perenne sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, non facendomi godere appieno la visione.

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