. / 12 Novembre 2019 in Caterina la Grande

Prodotto che si regge esclusivamente sull’interpretazione data da una sempre splendida Helen Mirren. Purtroppo questo non basta a renderlo salvabile. La miniserie non è altro che un semplice romance storico, con al centro le vicende sentimentali che legano la zarina Caterina II (già consolidata nel suo ruolo) al principe Potemkin. Sullo sfondo, giusto accennati, gli attriti e le lotte di potere con il figlio Paolo e gli intrighi della corte (ma più roba da piccole invidie tra cortigiani che altro). Il contesto storico nemmeno tratteggiato, latitante. Sorprendentemente quasi nessun accenno, se si esclude ciò che lo spettatore può solo intuire o immaginare da sé, alle verosimili difficoltà che può aver incontrato per un’intera vita una donna straniera postasi di prepotenza al vertice di una gerarchia maschile e tradizionalista (che pure in passato aveva conosciuto altre sovrane). E a questo punto non si capisce il senso di una produzione del genere, piena di bravi attori, sì, calata nell’opulenza dei palazzi dorati di San Pietroburgo, luccicante di diamanti come ci si aspetta dalla corte zarista del XVIII secolo, ma povera di contenuti.
Voto: 5.5
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Nota finale: Tutta l’impostazione mi ha ricordato molto un’altra miniserie interpretata dalla stessa Helen Mirren e dedicata, in quel caso, ad un’altra delle imponenti figure femminili della Storia, Elisabetta I d’Inghilterra. Anche lì il focus della narrazione era puntato sulle vicende sentimentali della regina (già in età avanzata e consolidata sul trono) e di Lord Dudley.

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