Copia carbone / 23 Febbraio 2024 in Call My Agent - Italia

Prima stagione
Per carità: non è la prima volta che assisto a un remake o al rimpasto di un soggetto precisamente georiferito ambientato e declinato in altro luogo.
Ma questa serie Sky, rifacimento del telefilm francese Chiami il mio agente!, con (tra gli altri) Camille Cottin e Laure Calamy, non l’ho proprio apprezzato.
Forse, non sono riuscita a capire il motivo per cui è stato realizzato così e, di conseguenza, mi sono sentita un po’ buggerata.

Ho avuto l’impressione che la serie sia stata prodotta più che altro per mostrare l’affabilità e l’autoironia di alcuni personaggi dello spettacolo italiano, come era già stato fatto in Francia, ovviamente.
Bene, ma, allora, perché ricalcare pedissequamente il modello francese (che, nel frattempo, è già stato rifatto anche in un sacco di altri Paesi, tipo India, Polonia, Turchia)?
Va bene, il mondo dello spettacolo ha regole simili in tutto il mondo, ma vuoi dire che lo star system italiano non ha niente di diverso rispetto a quello francese, che non ha sue peculiarità? E, allora, perché me lo vuoi mostrare? (ok, non tutti gli italiani hanno visto la versione francese e, quindi, quel che questa parte di pubblico vede potrebbe essere totalmente inedito, per lei, ma perché non avere riguardi per gli spettatori che già conoscono il format francese?)

In sostanza, oltre alla presenza del personaggio inedito di Luana (Emanuela Fanelli) e la variazione di alcuni episodi, cosa apporta di diverso la versione italiana della serie tv?
Mi pare nulla, ma nulla di nulla di nulla, neppure le caratterizzazioni dei personaggi (anche se, a voler essere sincera, il Gabriele di Lastrico sembra avere una certa vena di originalità, rispetto al Gabriel di Grégory Montel, e credo che il merito sia dell’interprete italiano che si distacca un po’ dal modello, pur mantenendone i tratti caratteriali). Perfino lo stile degli abiti indossati dai vari personaggi e le loro pettinature ricalcano pedissequamente quelli degli originali francesi.

Nel complesso, il casting dei membri dell’agenzia è stato buono, ma c’è almeno una interprete che, ahimé, non ho trovato molto azzeccata, forse perché mi è sembrata troppo carica, forse perché mi è parsa alla ricerca di una forte somiglianza con la presenza scenica dell’omologo francese: Sara Drago/Lea non mi ha convinto neanche un po’, come corrispettivo di Andréa (Cottin), che -eh, mi spiace- è il mio personaggio preferito della versione francese. Mi sbagli Andréa, mi scontenti all’80%, altro che dix pour cent, purtroppo.

So che, a partire dalla seconda metà di marzo 2024, sarà distribuita la seconda stagione che, comunque, vedrà in scena la compianta Marzia Ubaldi (nella serie, Elvira), scomparsa nell’autunno 2023.

Voto prima stagione: non riesco ad assegnare un voto numerico, ma sono rimasta davvero delusa dalla mancanza assoluta di originalità.

Leggi tutto