Troppo pochi tre episodi! / 18 Gennaio 2019 in Butterfly

Butterfly è una miniserie inglese che affronta il tema scottante e poco trattato del bambini con problemi di identità di genere, ispirandosi ad una storia vera di un undicenne maschio che si sente una femmina. Oltre alla curiosità di vedere come il bambino riesca a comunicare così presto la sua omosessualità alternando momenti drammatici a momenti più divertenti tipici della sua età, l’elemento principale di appeal della serie sono le opposte reazioni della coppia genitoriale al disagio vissuto dal figlio, divergenti ma in fin dei conti egualmente disfunzionali e inadeguate.
Se da un lato tema, personaggi e soggetto riescono a mantenere alto l’interesse fino alla fine, la scelta della produzione di concentrare la serie in soli tre episodi si rivela quanto mai autolesionista: le scene si susseguono frenetiche senza lasciare che le emozioni accumulate trovino meritato sfogo e soprattutto la scittura si affretta a chiudere trama e sfaccettature che meriterebbero maggiori approfondimenti. Ad esempio la sorella adolescente dice di sentirsi trascurata quando potrebbe comunicare il proprio disagio attraverso mille mila immagini e situazioni che sicuramente gli sceneggiatori sarebbero in grado di padroneggiare, ma in soli tre episodi c’è giusto il tempo di ricorrere allla semplice battuta che oltre a sembrare artefatta e didascalica (“hey, io mi sento trascurata”) fa perdere di efficacia anche le situazioni più interessanti. Resta comunque una serie da vedere, in fondo cosa saranno mai tre soli episodi da 45′ nella vostra vita seriale?

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