16 Recensioni su

Black Mirror

/ 20118.4618 voti
serie tvBlack Mirror
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bello e alternativo / 21 Settembre 2020 in Black Mirror

serie tv antologica meritevole di attenzione; innovativa, diversa, disturbante, infatti non è per tutti ma è fatta veramente bene. Non do 10 perchè ci sono un paio di puntate che mi hanno deluso.

Altro Capolavoro / 15 Gennaio 2019 in Black Mirror

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Credo che l’unica puntata che non mi sia piaciuta sia quella in bianco e nero coi cani robot, quella puntata è l’unica che non mi ha lasciato nulla. Ho capito il significato ma niente di più. Mentre il resto è pura poesia, puro genio! Tutto è bellissimo, commovente a volte e agghiacciante in altri momenti. Da vedere!

Uno specchietto per le allodole / 1 Ottobre 2018 in Black Mirror

Se si parla di Black Mirror di certo non si può negare l’attenzione per ogni dettaglio che viene messa in ogni puntata, in ogni singola storia… inoltre la serie gode di una fotografia, una regia, una recitazione e qualsiasi altro tecnicismo perfetti. Ma allora perché non mi è piaciuta questa serie? Perché non mi ha coinvolto? La risposta è semplice: per quanto ogni puntata goda di una sceneggiatura perfetta e non risulti mai noiosa, con risvolti invece sempre in grado di sorprendere lo spettatore, rimane di fondo un problema veramente grande, che va a intaccare ogni puntata, ogni stagione e lo spirito dell’intera serie televisiva: i messaggi di fondo che vogliono lasciare gli episodi, queste piccole lezioni, queste morali, o a volte queste predizioni del futuro dettato dalla nostra società o dalla tecnologia, altro non sono che delle immense idiozie, delle cose assolutamente non vere, delle invenzioni della serie tv che cerca di demonizzare qualsiasi cosa finendo, a mio parere, con il ridicolizzarsi da sole. Nella prima puntata della prima stagione in realtà la morale sarebbe anche corretta (ma al contrario qui troviamo lo svolgimento che è completamente assurdo), se non fosse che è una cosa scontata, si mostra semplicemente una reazione normalissima che il genere umano avrebbe e anche se molti dicono che è una cosa degradante, io credo che ogni persona in quella puntata abbia vissuto questa esperienza (di cui non farò spoiler) con asprezza e che quindi il cuore ce lo abbiamo tutti, è il cervello che manca a chi crede che un futuro del genere possa arrivare. Insomma, le allodole sono gli spettatori e quelli che scrivono queste puntate probabilmente sono dei geni che prevedono non il futuro ma le reazioni degli spettatori più facilmente suggestionabili.

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Recensione a seguito della visione di 4×01 / 2 Gennaio 2018 in Black Mirror

Seguo BLACK MIRROR sin dall’esordio della serie, in lingua originale. Ricordo ancora dopo la visione della prima puntata di aver esclamato: HOLY SHIT! e continuato a guardare la seconda puntata. Le prime due serie ti prendono e ti catapultano in un mondo parallelo dove cose fuori dal normale (contemporaneo) accadono e capisci purtroppo che ciò che accade è soltanto una esagerazione di ciò verso cui la società sta andando in contro. La serie enfatizza fino alla esagerazione molte delle caratteristiche della società moderna, presentando allo spettatore un “universo parallelo” che pone la nostra mente a quesiti, pensieri e riflessioni che senza dubbio non possono passare inosservati.
Alcune storie della terza stagione, per me, non hanno mostrato abbastanza carattere e soltanto pochi episodi hanno creato le stesse sensazioni di malessere e riflessione scatenate dagli episodi precedenti. Sono rimasta colpita dalla cattiveria mista a “divertimento” espressa dalla trama dell’episodio Shut up and dance, che può senz’altro impressionare il pubblico con la perfidia intrinseca del racconto.
Ed oggi, dopo aver guardato il primo episodio della 4° stagione, posso nuovamente esclamare “AH!” in cui il malessere e la ritrovata ansia fanno da padroni. [to be continued…]

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Capolavoro (a parte la 5 stagione) / 25 Settembre 2017 in Black Mirror

scopiazzo da @stefania per fare i miei voti :

Prima stagione
The National Anthem: 10 (giusto x iniziare col botto)
Fifteen Million Merits: 7 (originalissimo)
The Entire History of You: 10 (geniale)

Seconda stagione
Be Right Back: 8 ( Lacrimoni)
White Bear: 5 – (unica insufficienza dei primi sei)
The Waldo Moment: 9 (Movimento 5 Orsi)

Episodio speciale
White Christmas: 4 – c’ho capito poco io o è mal spiegato

Terza stagione
Nosedive: 10 (e ci arriveremo presto)
Playtest: 9 (un voto in più perchè sono cresciuto a pane e Resident Evil !)
Shut Up and Dance:10 (veramente scioccante)
San Junipero: 9 ( Lacrimoni – bis .Anche qui un voto in più perchè “Heaven is a place on earth” sul finale , è qualcosa più che un semplice un colpo di genio)
Men Against Fire: 5 (seconda insufficienza)
Hated in the Nation: 9 ( da 10 se il finale della biondina fosse stato…”diverso”)

Quarta Stagione
USS Callister 10 ( altro inizio col botto)
Arkangel 6 (sufficienza stiracchiata)
Crocodile 4 (forse l’episodio peggiore mai fatto)
Hang the DJ 5 ( non mi ha lasciato nulla)
Metalhead 5 (non mi è piaciuto il total black&white e l’episodio non ha ne capo ne coda.Troppo comodo)
Black Museum 9 ( stiamo esagerando con le “forzature” tecnologiche, ma ci sta. Gran chiusura)

Quinta stagione:
Striking Vipers 5 (si vabbè…quindi? )
Smithereens 7 (l’unico dei tre nuovi con ancora qualcosa di “blackmirroresco”)
Rachel, Jack e Ashley Too 3 ( schifo totale : trama, target, recitazione, clichè)

(Stag 1-4)
La quarta stagione mi ha dato l’impressione che inizino a essere un pò a corto di idee….
Che può starci.
Passo da 10 a 9 , come voto totale…
(Stag 5)
La quinta stagione mi ha confermato la sensazione che avevo dopo la 4 : le idee , scarseggiano o sono finite.
E non per Miley Cyrus , non me ne frega niente se c’è Miley Cyrus. Fa proprio schifo l’episodio,insieme alla pochezza di tutta la stagione (salvata solo in parte da Smithreens)

A livello generale : serie imperdibile su dove ci potrebbero portare (o ci porteranno?) le nuove tecnologie e/o i loro usi a scopi destabilizzanti / criminali
W Black Mirror , vorrei un episodio a settimana!

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Che merda / 3 Settembre 2017 in Black Mirror

Fa cagare, penoso e da evitare manco fosse la peste bubbonica

Apice delle serie televisive / 11 Gennaio 2017 in Black Mirror

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questa è una di quelle serie televisive che fa toccare con mano il raggiungimento del cinema da parte del piccolo schermo. E lo fa tramite una serie di mini-film, in effetti: ogni puntata è indipendente dalle restanti, connesse tra loro soltanto dal tema uomo-tecnologia/téchne, uno dei capisaldi della riflessione filosofica di tutti i tempi,
Maggior merito della serie è mostrare l’imminenza del cambiamento: non vi è un futuro lontano, un uomo scaraventato secoli al di là del presente; si parla di ora, la società attuale, o di poco cambiata. La maggior parte delle puntate è centrata in effetti in un singolo cambiamento tecnologico, e le conseguenze che esso apporta. Non è lontana dalla realtà la maggior parte delle innovazioni mostrate: sugli impianti mnemonici, ad esempio, si è al lavoro; e i fenomeni derivanti dai social network sono già palpabili (e per questo ho adorato Nosedive e Hated in the Nation ). Delicati temi bioetici sono rappresentati sullo schermo, per un grande pubblico attento: dalla clonazione (Be Right Back), alla Singolarità (non a caso citata nel corso della puntata, Playtest), alla ancor più controversa possibilità di staccare la mente dal corpo, per un “mind uploading” in un mondo virtuale (San Junipero).
Al di là di questo già grande merito, siamo dinanzi a puntate ben congegnate nel lato tecnico, registico, fotografico. L’unica pecca che mi viene da contestare è la prevedibilità di alcune puntate (ad es. in White Christmas, o Men Against Fire), ma per i temi mostrati andrebbe usato da base per un corso di filosofia e tecnica.

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Il meglio / 13 Novembre 2016 in Black Mirror

Non una serie tv ma una raccolta di cortometraggi di durata variabile e indipendenti l’uni dall’altro. Si tratta di piccoli capolavori che fanno riflettere su quello che molto probabilmente sarà il futuro prossimo con evidenti riferimenti a situazioni già in essere. Ho appena finito la terza serie ed è stata magnifica. Da vedere.

Splendida distopia / 22 Ottobre 2016 in Black Mirror

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prime due stagioni da sturbo: ho incrociato Black Mirror quasi per caso, diversi anni fa, sentendo ampiamente parlare delle “profezie” politiche dell’episodio The Waldo Moment.
Mai avrei creduto, ai tempi, di trovarmi di fronte ad una serie tv di tale qualità: sceneggiature, suggestioni, scenografie, design sfiorano l’eccellenza.
Ciò che amo di più in questo prodotto televisivo è il senso di disagio suggerito da ogni vicenda autoconclusiva coniugato al senso di fascinazione estetica che sottende la serie: pur ambientati in un futuro non meglio precisato, tutti gli episodi suggeriscono che il sopravvento tecnocratico è dietro l’angolo, se non già in atto, grazie anche ad una rappresentazione dei congegni tecnologici futuribile, ma “accettabile”, plausibile, insomma.

Nel 2015, alla notizia che il suo creatore, Charlie Brooker, aveva accettato di scrivere ben 12 nuovi episodi per Netflix, mi sono allarmata: 12 episodi? Tutti d’un botto? Ciascuna delle prime due stagioni ne annovera solo 3. L’ultimo episodio, l’extra natalizio con Jon Hamm, risale al 2014.
Brooker riuscirà a mantenere alta la qualità della serie tv, senza scadere in ripetizioni, appiattimenti, semplificazioni?
Alla luce del primo episodio della terza stagione, le mie paure si sono dissolte, per fortuna: Nosedive è entrato di gran carriera tra gli episodi di Black Mirror che apprezzo di più.

Prima stagione
The National Anthem: 9
Fifteen Million Merits: 9
The Entire History of You: 10

Seconda stagione
Be Right Back: 10
White Bear: 8
The Waldo Moment: 7 e 1/2

Episodio speciale
White Christmas: 10

Terza stagione
Nosedive: 10
Playtest: 7 e 1/2
Shut Up and Dance: 8
San Junipero: 7 e 1/2
Men Against Fire: 8
Hated in the Nation: 8 e 1/2

Quarta stagione
(in ordine di visione)
Arkangel: 8 e 1/2
Al di là della tecnologia usata, basata su un sofisticatissimo impianto neurologico, siamo davvero vicinissimi a quanto descritto in questo episodio. Proprio in questi giorni, in tv, passa la pubblicità di una nota compagnia di telecomunicazioni che parla di “aggeggi” da attaccare a figli, animali domestici, borse e veicoli per rintracciarli a distanza. Paiura!
Nota: mi pare che l’interfaccia usata per consultare la “cronologia” della mente della ragazzina sia estremamente simile a quella dell’episodio The Entire History of You: mi sbaglio? 🙂

Crocodile: 8
Bel thriller, quasi un western, grazie alla mano di John Hillcoat, che sfrutta il contesto islandese, fatto di ghiacci e ampi spazi aperti, per sottolineare l’alienazione e la progressiva perdita di umanità della protagonista. Curioso che la tecnologia, qui, pur molto avanzata (a dispetto del visore di ricordi, quasi un visore per diapositive vintage) sia abbastanza defilata: sì, ha il suo peso, ma, a dispetto di altri apparati tecnologici, mi è sembrato molto relativo, dato che le indagini dell’assicuratrice sembrano basarsi decisamente sulle sue capacità intuitive. Il finale mi ha ricordato quello del film Malice – Il sospetto (1993) di Harold Becker https://www.nientepopcorn.it/film/malice-il-sospetto/

USS Callister: 8 e 1/2
(spoiler spoiler spoiler)
Col suo tono surreale, questo è, finora, l’episodio di Black Mirror che mi ha divertito di più: è una specie di Toy Story in cui i giocattoli sono sostituiti da cloni digitali coscienti. Però, mi ha ricordato anche i temi di Westworld, per via della possibilità di “fare quello che si vuole” coi cloni.
L’insieme è ironico, anche per via della scelta di citare l’estetica di un cult sci-fi come Star Trek, ma l’ho trovato altamente inquietante, perché mette in scena le frustrazioni (sociali, emotive, sessuali) di una persona intelligente, ma succube dei piccoli maltrattamenti che subisce quotidianamente, capace di vendicarsi in maniera puerile ma crudele, a testimonianza e a riprova della sua immaturità psicologica.
Il finale, poi, è davvero tragico. Se, da un lato, si gioisce per un motivo, dall’altro… ci scappa il morto (o il comatoso, sul destino del giocatore non sono sicurissima).

Hang the DJ: 7
Metalhead: 7 e 1/2
Black Museum: 7

Quinta stagione
(in ordine di visione)
[Aggiornamento del 12 giugno 2019]
Striking Vipers: 7
Smithereens: 8
Rachel, Jack and Ashley Too: 5

Faccio un breve ragionamento complessivo sull’intera stagione.
In questo ciclo di episodi, mi pare evidente che la realtà si stia appaiando pericolosamente alla fantasia (e viceversa). Black Mirror ha perso la sua aura profetica e vaticinante, perché mi pare resti molto poco da immaginare sull’uso (e abuso) che l’uomo sta facendo della tecnologia, a partire dalle sue forme più elementari (vedi, Smithereens, secondo me l’episodio migliore del terzetto). Questo “spettro” era emerso fin dalla terza stagione, come emerge dai commenti in coda a questa recensione… in progress. L’elemento più spiazzante e caratterizzante della serie di Brooker (che temeva questo momento già diversi anni fa) era la capacità di unire tecnologie raffinate a paure “semplici”. Adesso, il futuro è qui e a Black Mirror non resta che farcelo notare, come un “banale” telefilm di cronaca. Credo che Rachel, Jack and Ashley Too sia l’esempio più lampante di questo appiattimento/di questa coincidenza. La tecnologia digitale, qui, non è pervasiva in maniera inquietante (neanche quando ha applicazioni “mediche”), ma è un elemento che connota il quotidiano andandoci a braccetto: il pupazzo di Miley Cyrus è un gadget che, nonostante le sue caratteristiche sopra la norma, non stupisce particolarmente né i personaggi dell’episodio, né il pubblico, perché funziona come un feticcio della fantascienza tradizionale, come una specie di C3-PO (relativamente familiare, quindi) e nulla più. Tanto che la struttura stessa dell’episodio (pieno di -spero volute e non involontarie e quindi sconfortanti- semplificazioni narrative) ricorda quella della puntata pilota di un vecchio telefilm anni Ottanta/Novanta.
Penso che il progetto possa fermarsi qui. Ha assolto pienamente il suo compito e credo che questa didascalica stagione sia la non affatto deludente conclusione di un’epoca.

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. / 1 Giugno 2016 in Black Mirror

Stavo cercando delle nuove serie TV HORROR da guardare e, naturalmente, sono capitata sul sito sbagliato, che non ha la più pallida idea di cosa sia un horror. A me il genere fantascientifico non piace (eccetto in rarissimi casi), soprattutto se è ai limiti del surreale come questa. Se poi sono ricchi di luoghi comuni mi piacciono ancora meno.
Visto il primo episodio, che è pure accettabile, e visti il secondo e il terzo, che sono noiosi in modo snervante, metto la parola “fine” con questa miniserie.
«Se guardate “Black Mirror” non dormirete la notte» diceva il sito in cui l’ho trovato. Strano, io mi sono addormentata guardandolo!

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Interessante da far riflettere / 14 Maggio 2016 in Black Mirror

Ottima intuizione,non mi stupisco che sia inglese,il fatto che siano episodi a se la rende anche più interessante

Black Mirror – Nero riflesso dell’animo umano / 6 Maggio 2016 in Black Mirror

E’ sicuramente una delle cose più innovative degli ultimi anni. Ogni singolo spettatore può anche decidere di iniziare dall’ultimo episodio della seconda stagione o dallo speciale di Natale, non ha importanza. Il comun denominatore che lega i singoli episodi non è la storia ma la tecnologia; un sottile filo che tuttavia tiene salda l’intera seria, più forte di alcune serie classiche. Inoltre gli scenari non sono irreali o distopici ma del tutto plausibili in un prossimo futuro dove la tecnologia diventa padrona di muovere la realtà. La satira sociale penetra ogni episodio, si diffonde pian piano per poi devastarti nei minuti conclusivi dove le situazioni non sono così lontane dal nostro stato attuale. Oggi tutti noi in un certo senso siamo di fronte ad uno “specchio nero”, lo schermo di uno smartphone, di un computer, di un tablet, di una TV, non sono altro che strumenti che trasformano l’irreale in qualcosa di reale. Black Mirror diventa un profeta al riguardo analizzando prima ciò che oggi siamo, quello che stiamo per diventare e quello che inevitabilmente saremo. La tecnologia non è mai positiva; anche quando sembra recare una sorta di vantaggio o sollievo in realtà risulta una vera e propria tortura fisica e mentale. Le alternative sono liberarsene o conviverci.

Articolo completo: http://nextreviews.altervista.org/black-mirror-nero-riflesso-animo-umano/

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Un capolavoro / 22 Maggio 2015 in Black Mirror

Credo che sia la miglior serie tv inglese. Per me segna il crocevia delle serie tv distopiche!Charlie Brooker si è davvero superato in questa opera.

11 Aprile 2015 in Black Mirror

Black Mirror è una serie composta da due serie (da tre episodi l’una) più uno speciale di Natale scritta da Charlie Brooker e girata da molteplici registi, ognuno impiegato in una diversa puntata.
Black Mirror “Lo specchio nero”, trasmesso in Italia su Sky Cinema 1, si arma di un taglio fantascientifico per raccontare le nuove tecnologie e il loro rapporto con la società e l’uomo moderno. Una serie televisiva intrigante, intelligente e a tratti persino cinica, che riesce con ogni episodio (probabilmente i più fiacchi sono il 1×01 e il 2×03) a cogliere nel segno tutto il potenziale distruttivo e malato di questi congegni sulla vita delle persone. Esperienze di 45 minuti circa, ricche di pathos, empatia e un colpo di scena finale che lascia puntualmente senza fiato.

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Ho paura per quanto è realistica. / 29 Gennaio 2015 in Black Mirror

Voto puntate:
PRIMA STAGIONE -Puntata 1: voto 9
-Puntata 2: voto 10
-Puntata 3: voto 8

SECONDA STAGIONE -Puntata 1: voto 8
-Puntata 2: voto 10
-Puntata 3: voto 8

-Puntata speciale natalizia: voto 10

TERZA STAGIONE: -Puntata 1: voto 9
-Puntata 2: voto 8
-Puntata 3: voto 9
-Puntata 4: voto 8
-Puntata 5: voto 7
-Puntata 6: voto 8

Serie praticamente perfetta, di come la tecnologia ci ucciderà e ci sta già uccidendo tutt’oggi. Capolavoro.

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21 Luglio 2013 in Black Mirror

A legare fra loro i vari episodi di Black Mirror non sono i media e la tecnologia in quanto tematica, ma in quanto prospettiva o punto di vista: essi rappresentano lo “specchio” più fedele per l’uomo del nuovo millennio, capace di mostrare le ombre che si annidano in ognuno di noi (l’immagine dello specchio vuole coinvolgerci in maniera diretta, personale, intima) in quanto anesteticamente immersi nella società. Leggiamo allora Black Mirror non come mera critica alla società di massa – benché essa rappresenti in effetti il nemico, l’alterità (nella forma del volto o della maschera), il mostro costante di tutti gli episodi –, ma come spietato riflesso della problematica creatura sociale che siamo.
Viene sfruttato un meccanismo preciso e ben gestito, che consiste nel forzare le logiche della comunicazione fino a distorcerle e a farle esplodere nella loro paradossalità. Ecco perché il genere proprio di questa serie – non per le tematiche trattate ma in quanto dimensione di senso – è quello fantascientifico, meglio capace di veicolare la logica dell’assurdo: “15 Millions of Merits” stupisce proprio per la pervasività del suo immaginario distropico, mentre “The National Anthem” e “The Waldo Moment” sono gli episodi meno potenti sia da un punto di vista estetico-espressivo, sia tematico, proprio perché ambientati in una realtà troppo vicina alla nostra e meno adatta a ergersi a specchio deformante. “15 Millions of Merits” rappresenta dunque, a mio parere, il miglior episodio della serie, nonché quello maggiormente capace di esprimerne i pregi sopraddetti e alcune debolezze di base: una presentazione troppo esplicita delle tematiche proposte; uno stile che si vuole tragico-solenne e che troppo spesso scivola nel moralismo, soffocando ogni traccia di ironia – ingrediente pericoloso e difficile da gestire, ma è proprio quanto mi sarei aspettato dal genio di Charlie Brooker.
Ironia e assurdo dovrebbero essere le parole chiave di questa operazione, perché Black Mirror è soprattutto questo: il paradosso di una potente denuncia ai mezzi di comunicazione veicolata proprio da una serie tv, da internet e da questa stessa recensione.

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