Recensione su Better Call Saul

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Conviene chiamare Saul! / 6 Maggio 2016 in Better Call Saul

1 STAGIONE. Better Call Saul è il prequel dell’acclamata e premiata serie Breaking Bad. Basta semplicemente questo per creare molte aspettative circa questo nuovo progetto targato Vince Gilligan e Peter Gould, quest’ultimo scrittore dell’episodio 8×02 di Breaking Bad “Conviene chiamare Saul”.
Le premesse per un’ottima serie di qualità ci sono, e questa fantastica prima stagione non ha deluso le aspettative: sia i fans che i nuovi arrivati, ai quali consiglio vivamente di recuperare parallelamente Breaking Bad e Better Call Saul, sono rimasti colpiti non solo dai continui riferimenti alla serie madre ma anche dal modo in cui il tutto è stato elaborato. Better Call Saul non risulta una copia spudorata della serie principale, infatti le numerosi citazioni sono molto sottili e difficili da cogliere immediatamente; sembra solo di respirare quell’aria già assaporata in Breaking Bad, tuttavia il chiaro intento è quello di creare una serie che viva di vita propria. Il fans service c’è ma è calibrato con mirabile maestria dai due sceneggiatori che potevano cadere facilmente in questa trappola redditizia. Da un lato infatti i riferimenti tradizionali e registici ci sono, e sono anche tanti, tuttavia l’impostazione che viene data è più classica rispetto ai virtuosismi presenti in BrBa.
In Breaking Bad, Saul Goodman era la spalla, il cosiddetto “comic relief”, un ruolo molto distante dal protagonista di una serie. Bob Odenkirk da tuttavia una prova davvero sorprendente e riesce a reggere su di sé tutto il peso del protagonista.

Jimmy è sempre stato uno spirito ribelle, una testa calda, ma quando è costretto ad affrontare il carcere decide di cambiare per rendere orgoglioso suo fratello Chuck, famoso avvocato che con i “suoi trucchetti” lo fa uscire di prigione. Da Slippin Jimmy, soprannome con cui era conosciuto nella sua zona, diventa semplicemente Jimmy, abbandonando le truffe con il suo amico Marco. Slippin Jimmy è quasi una pre- evoluzione di quello che poi successivamente sarà Saul Goodman, una parte oscura del suo essere che Jimmy tenterà di celare. Nel finale di stagione però tutti i suoi sforzi sono vanificati dalla confessione del fratello che rivela ciò che veramente pensa di lui; di conseguenza per Jimmy non ha più senso nascondersi. Fantastico è il siparietto con Mike nell’ultima scena. Lui ha provato ha fare del bene mettendo il suo talento a disposizione della giustizia ma molto probabilmente il bene non vuole Jimmy McGill e pian piano la sua vera personalità esce fuori. Emblematica è la scena in cui la moglie di Kettleman rifiuta Jimmy come avvocato dicendo chiaramente che lui è il tipico avvocato che assumono i colpevoli. Sono chiari riferimenti a quello che Jimmy sarà. Forse uno dei soli difetti di questa serie: il fatto di essere un prequel prelude che noi già conosciamo la sua sorte, eppure Gilligan riesce a creare una prima stagione che non snaturi il personaggio.

Sotto questo aspetto la serie a volte sembra illuderci poiché le azioni dell’avvocato, mentre sembrano rivolte verso un risvolto positivo, ci riportano sulla terra gridando a gran voce “sciocco cosa pensavi, stiamo pur sempre parlando di Saul Goodman”.

Articolo completo: http://nextreviews.altervista.org/better-call-saul-1-stagione/

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