Recensione su Arcane

/ 20218.155 voti

Tra high fantasy e steampunk, animazioni fenomenali / 16 Novembre 2021 in Arcane

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Arcane è una serie tv Netflix di animazione tratta dal videogame League of Legends della Riot Games, creata dal direttore creativo dell’azienda, Christian Linke, e dal creative designer Alex Yee e realizzata da uno studio francese, Fortiche Productions, che, in passato, si era già occupato di sviluppare game trailer per la Riot.

Non ho mai giocato a LoL, ma, informandomi qui e là, mi pare che, tolti alcuni dettagli d’ambiente, la serie tv sia abbastanza indipendente dal videogioco. Se sbaglio, mi corigerete (cit.).
Di sicuro, i due media hanno in comune i luoghi (Piltover e Zaun), la presenza di varie armi, abilità e conoscenze e alcuni personaggi, su cui spiccano Vi e Powder/Jinx.

Prima stagione
Primi 3 episodi
La partenza è galattica: avevo zero hype (anche perché non sapevo cosa aspettarmi!) e, invece, resto fulminata sulla via di Piltover nel giro di mezzo episodio.

La sigla è potente: non amo gli Imagine Dragons, ma la canzone originale della sigla, Enemy, calza come un guanto al mood generale. Anzi: a essere adeguata è l’intera colonna sonora, strumentale e non.

Il comparto tecnico è fenomenale. Character design, fondali, animazione sono da sturbo. In questo senso, Arcane è una vera gioia: le scenografie e i costumi sono ipertrofici, strabordano di dettagli. Le scene sono caratterizzate da prospettive dinamiche in continuo mutamento, luci, ombre e colori sono vibranti e ben equilibrati.
Le architetture sono un miscuglio di stili e correnti tardo ottocenteschi-primo novecenteschi, in cui sembra prevalere l’uso plastico del cemento armato alla moda di Francois Hennebique e, quindi, formalmente, si va dal tardo neoclassicismo, fino al futurismo di Sant’Elia, passando per la Primavera Sacra, la Scuola di Glasgow, Van der Velde e Horta, le ghise di Guimard, la pittura del Secessionismo viennese e gli influssi estetici di illustratori art nouveau come Mucha (citato apertamente in diverse occasioni).
Il risultato è un pastiche high fantasy che, nel suo aspetto steampunk, in realtà, non è particolarmente originale, ma che (mi) affascina per ricchezza e livello di definizione.

La sovrabbondanza ipertrofica di alcuni fondali ricorda certe soluzioni animate giapponesi e, grazie alle scelte cromatiche e all’uso dei pattern, quelle di gran parte dei lavori dello Studio Ghibli, in particolare.

Poi, ci sono i gas, i vapori, i fumi, le fiamme, le bolle d’acqua, le tracce ematiche e le nuvole, insomma gli elementi organici e quelli più eterei, che, ne sono praticamente certa, sono realizzati con tecniche tradizionali, mentre tutto il resto è disegnato e animato in computer graphic! L’effetto di questi dettagli animati- che regalano un effetto finale al limite del rotoscopio- è straniante ed emozionante, un ibrido tra i corrispettivi presenti nei classici Disney e nell’Akira di Otomo (non amate anche voi le animazioni delle esplosioni di Akira? <3 ). Benché affatto innovativa, la storia mi appassiona: ci sono le due sorelle orfane, Vi (capelli rosa) e Powder (capelli azzurri), che promettono scintille (soprattutto, dopo il guaio irreparabile combinato dalla più piccola); c’è lo scienziato Jayce che vuole controllare la Magia (bandita da Spiltover) con la Scienza, il che implica spunti moraleggianti e pratici interessanti; c’è il villain Silco che sembra promettere grandi atrocità. Non vedo l’ora che, su Netflix, arrivino i successivi 3 episodi e, quando vengono resi disponibili, mi ci butto a capofitto.
Ma resto delusa.

Voto episodi 1-2-3: 9.

Episodi 4-5-6
Dopo un balzo temporale in avanti di quella che, a spanne, mi sembra una decina d’anni, le sorelle sono cresciute lontane e divise. Powder è diventata Jinx, una specie di gemella della Harley Quinn della DC Comics e, in quanto tale, è una mina vagante incontrollabile con evidenti problemi psichici.
Forse, per via del fatto che ciò che attendo di vedere in scena è l’interazione tra lei e Vi, tutto il resto comincia a interessarmi poco. Soprattutto, i maneggi di Jayce e Medarda mi annoiano, i turbamenti di Caitlyn non mi interessano e Silco si sta rivelando un cattivo piuttosto convenzionale.
Iniziano a comparire pericolosamente scene e soluzioni narrative abbastanza fini a se stesse (es. Caitlyn nel bordello).

Resta altissimo e impressionante il livello tecnico, ma, nel nucleo della serie, la narrazione inizia a ristagnare (per i miei gusti).

Confido negli ultimi 3 episodi, per stupirmi ed emozionarmi di nuovo come all’inizio.

Voto episodi 4-5-6: 6,5.

Voto prima stagione: (da definire).

2 commenti

  1. H.G. / 21 Novembre 2021

    La polvere e le fiamme… ma sopratutto la polvere. Proprio Disney. Allora non sono l’unica ad essersi emozionata per questo dettaglio.

  2. Insomnium / 25 Novembre 2021

    STUPENDA!
    Ho letteralmente divorato le prime 4 puntate

Lascia un commento