Recensione su Appunti di un giovane medico

Prima stagione
Scoperta quasi per caso, questa miniserie della BBC mi ha incuriosita fin dalle prime sequenze: ciò che mi ha colpito maggiormente è lo strano ibrido che essa rappresenta.
Si tratta, infatti, dell’adattamento very british di un testo russo del Novecento (una raccolta di racconti di Michail Bulgakov) con protagonista un attore statunitense (ed uno britannico)!
Udendo l’accento smaccatamente inglese dei contadini della steppa russa, il sorriso sale sovente alle labbra, ma il risultato è comunque godibile, benché complessivamente l’atmosfera non evochi granché quella della Madre Russia di inizio secolo. Anche l’uso “esotico” dei patronimici tanto cari alla letteratura del luogo sembra essere stato abolito.
Però, il risultato è degno di interesse, affatto banale nelle situazioni e azzeccato nelle caratterizzazioni: bravo Jon Hamm (indimenticabile Don Draper di Mad Men), finalmente abbastanza credibile Daniel Radcliffe, bianco cereo da far paura.
La sua prova di protagonista nel pessimo film The Woman in Black mi aveva alquanto “depressa”: in questa serie tv, sembra aver preso più coscienza di sé, delle sue capacità espressive. A volte, zoppica un po’, ma nel complesso se la cava decisamente.
La differenza di stazza e, soprattutto, di altezza tra Hamm e Radcliffe è un po’ ridicola, dato che entrambi impersonano lo stesso personaggio in momenti diversi della sua vita, ma… prendiamo per buona la sospensione della realtà (visto l’approccio “fantasy” del racconto) e/o la credenza popolare che si possa crescere fino ai venticinque anni, va.