Francesco Rosi: informazioni sull'autore, filmografia completa e biografia

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Breve biografia del regista Francesco Rosi

Francesco Rosi è stato un regista e sceneggiatore italiano.
Negli anni della giovinezza, Rosi inizia a sviluppare una forte passione per la cultura e l’impegno politico.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Rosi inizia a lavorare nell’editoria e nel giornalismo, prima a Napoli, poi a Milano. Nel 1946, si trasferisce a Roma e, come attore, entra in una compagnia teatrale.
Si avvicina al mondo del cinema come interprete ed esordisce da attore nel film “Dove sta Zazà” (1947) di Giorgio Simonelli, con Nino Taranto.

I film di Rosi con Luchino Visconti

Mentre sta studiando per entrare al Centro sperimentale di cinematografia, il regista Luchino Visconti ingaggia Rosi e Franco Zeffirelli come assistenti alla regia del film “La terra trema” (1948).
Con Visconti, lavora ancora come aiuto-regista al film “Senso” (1953) e come sceneggiatore, insieme a Suso Cecchi D’Amico, a “Bellissima” (1951).

Francesco Rosi aiuto-regista e sceneggiatore

Negli anni Cinquanta, Rosi è aiuto regista e co-sceneggiatore di altri registi italiani: Luciano Emmer (“Domenica d’agosto”, 1950; “Parigi è sempre Parigi”, 1951; “Il bigamo”, 1956); Michelangelo Antonioni (“I vinti”, 1953); Vittorio Gassman (“Kean – Genio e sregolatezza”, 1957).

I migliori film di Francesco Rosi regista

Francesco Rosi esordisce come regista con il film “Camicie rosse” (1952), subentrando al collega Goffredo Alessandrini.
Il primo lungometraggio firmato interamente da Rosi è “La sfida” (1958), con cui partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia e per cui, insieme alla Cecchi D’Amico, ottiene un Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura.
Nel corso della sua carriera, Francesco Rosi dirige meno di venti lungometraggi, ma il suo apporto alla storia del cinema italiano è fondamentale, perché, con Rosi, in Italia, si afferma il cinema politico, cioè una narrazione basata sulla cronaca, anche non recente, ma attinente e collegata ai problemi della società contemporanea e alla presenza del malaffare e della criminalità in ogni ganglo statale.
A partire dalla fine degli anni Cinquanta, Rosi dirige: “I magliari” (1959), con Alberto Sordi e Renato Salvatori; “Salvatore Giuliano” (1962), con cui vince l’Orso d’Argento a Berlino e il Nastro d’Argento come miglior regista; “Le mani sulla città” (1963), con Rod Steiger, Leone d’Oro a Venezia e altro Nastro d’Argento per la regia; “Il momento della verità” (1965), che gli vale un David di Donatello per la regia, parimerito con Vittorio De Sica per il film “Matrimonio all’italiana”;  “C’era una volta” (1967), con Sophia Loren e Omar Sharif; “Cadaveri eccellenti” (1976), con Lino Ventura, David di Donatello per la miglior regia; “Tre fratelli” (1981), con Philippe Noiret, Michele Placido e Vittorio Mezzogiorno, David per la sceneggiatura e Nastro d’Argento per la regia.

I film di Rosi con Gian Maria Volonté

Rosi lavora spesso con l’attore Gian Maria Volonté, che dirige in alcuni film: “Uomini contro” (1970); “Il caso Mattei” (1971), Palma d’Oro a Cannes 1972, ex aequo con “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri; “Lucky Luciano” (1976); “Cristo si è fermato a Eboli” (1979), David di Donatello per la regia; “Cronaca di una morte annunciata” (1987).

Gli ultimi film di Francesco Rosi e la collaborazione con Paolo Sorrentino

Tra gli ultimi film di Francesco Rosi, ricordiamo: “Dimenticare Palermo” (1990), con Jim Belushi, ambientato e girato negli Stati Uniti; il documentario “Diario napoletano” (1992), co-sceneggiato con l’amico Raffaele La Capria; “La tregua” (1997), con John Turturro, tratto dall’omonimo romanzo di Primo Levi, premiato con il David e il Nastro d’Argento per la miglior regia.
Dopo aver diretto il suo ultimo film, Rosi si dedica alla regia teatrale e, a Napoli, nei primi anni Duemila, porta in scena alcune opere di Eduardo De Filippo.
Non accreditato, Rosi collabora con Paolo Sorrentino come aiuto-regista, al film “La grande bellezza” (2013), premio Oscar 2014 come miglior film in lingua straniera.

I premi accademici e i premi alla carriera di Francesco Rosi

Nel 1988, il regista riceve il David di Donatello alla carriera. Nel 2008, nel corso del Festival del Cinema di Berlino, a Rosi venne assegnato l’Orso d’Oro alla carriera. Nel 2012, a Venezia, gli viene consegnato il Leone d’Oro alla carriera. Nel 2010, riceve il Pardo d’Oro alla carriera, al Festival di Locarno. Nel 2014, Rosi ottiene un Nastro d’Argento alla carriera.
Nel 1996, Francesco Rosi riceve all’Università degli studi di Padova la laurea honoris causa in Lettere. Nel 2001, ottiene la laurea honoris causa in Architettura presso il Politecnico di Torino. Nel 2005, gli viene conferita la laurea ad honorem in pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale, presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Consegue due dottorati: uno nelle Arti, al Middlebury College in USA; un altro in Lettere, alla Sorbona di Parigi.

La morte di Francesco Rosi

Francesco Rosi muore a Roma, nel gennaio 2015, all’età di 92 anni.

Luogo di nascita: Naples, Campania, Italy
Data di nascita: 15/11/1922
Data di morte: 10/01/2015

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