Alan Smithee: scheda regista con i suoi film e la biografia completa

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Chi è Alan Smithee, il regista che non esiste

Alan Smithee è uno pseudonimo che, dalla fine degli anni Sessanta, è usato, a Hollywood e nel mondo della televisione statunitense, dai registi che vogliono dissociare il proprio nome da una specifica produzione cinematografica o televisiva.
In seguito, il nome di Alan Smithee è stato usato per qualsiasi ruolo all’interno di una produzione, dallo sceneggiatore al produttore.
Nel settore americano degli audiovisivi il nome di Smithee è sinonimo del fatto che qualcosa non è andato per il verso giusto, nella produzione di un film o di uno show tv.
Attualmente, a Smithee viene attribuita la regia di almeno 140 titoli, tra film ed episodi di serie tv, anche molto famosi.

Il primo film di Alan Smithee

Il primo film diretto da Alan Smithee è il western “Ultima notte a Cottonwood” di Don Siegel, uscito nel 1969. Subentrato al precedente regista, Robert Totten, all’epoca, Siegel non volle vedersi accreditata la direzione del lungometraggio.
Nel 1968, il Directors Guild of America – DGA (in sostanza, la corporazione dei registi cinematografici e televisivi statunitensi) trovò una soluzione. Venne creata un’identità fittizia, tale Al Smith. Infine, poiché esisteva già un regista che si chiamava così, il nome venne modificato in Alan Smithee.

Le serie tv e i film più famosi di Alan Smithee: da “Dune” a “MacGyver”

Nel corso degli anni, il nome “Alan Smithee” è diventato l’unico pseudonimo utilizzato dalla DGA in caso di controversie.
Fra i titoli più famosi che portano la firma di Alan Smithee, ricordiamo:  le versioni televisive (o montate in maniera alternativa rispetto alla distribuzione in sala) dei film “Dune” di David Lynch (1984) , “L’albero del male” di William Friedkin (1990) , “Ore contate” di Dennis Hopper (1990), “Cuore di tuono” di Michael Apted (1992) e “Heat – La sfida” di Michael Mann (1995); la versione per la visione in aereo dei film “Scent of a Woman” (1992) e “Vi presento Joe Black” (1998) di Martin Brest; l’episodio pilota della serie tv “MacGyver” (1985); alcuni episodi della serie a cartoni animati “I Simpson”.

La morte di Alan Smithee (e la nascita di Thomas Lee)

In alcuni casi, il nome fittizio di Smithee è stato declinato anche come Allen Smithee, Alan Smythee e Adam Smithee.
Per molto tempo, il pubblico internazionale e, soprattutto, quello statunitense, ha considerato Alan Smithee come un artista realmente esistente.
Finché, nel 1997, nelle sale americane, uscì il film “Hollywood brucia (An Alan Smithee Film: Burn Hollywood Burn)” diretto da Arthur Hiller, sceneggiato da Joe Eszterhas e interpretato da Ryan O’Neal, Eric Idle dei Monty Python (nei panni di Smithee), i rapper Coolio e Chuck D, Sylvester Stallone, Jackie Chan e, in un piccolo ruolo, il produttore cinematografico Harvey Weinstein che, dal 2017, sarebbe stato al centro dello scandalo sessuale che avrebbe dato origine al movimento #MeToo.
Girato come un falso documentario (mockumentary) sul mondo del cinema, il film svelava il trucco dietro il nome “Alan Smithee”.
Il film di Hiller fu un flop ai botteghini, ma acquistò una certa fama, grazie al passaparola su Internet. A quel punto, gli Studios cominciarono a dubitare della corretta efficacia dello pseudonimo. Temevano che, per tutti, pubblico compreso, associare il nome di Smithee a un film sarebbe equivalso a definirlo un prodotto di scarsa qualità.
Nel 1998, al termine della lavorazione del film “Supernova” (2000) che il regista Walter Hill non voleva vedere accreditato nella propria filmografia, la casa produttrice MGM, in accordo con il Directors Guild, decise di non usare il nome Alan Smithee, ma un nuovo pseudonimo, Thomas Lee.
Alla domanda: “Che fine ha fatto Smithee?”, il DGA rispondeva: “Si è ammalato ed è improbabile che si riprenda”.
Nel 2000, il regista John Rich, membro del consiglio di amministrazione della DGA dal 1953, tra coloro i quali avevano contribuito a coniare il nome Smithee, disse: “Diversi membri del consiglio ritengono che dovremmo conservare Smithee. Ma capisco il punto di vista della maggioranza secondo cui [il nome] è stato danneggiato al punto da non poter essere usato ancora. Questo è il momento ideale per dichiarare la sua morte.
Benché, ufficialmente, Smithee abbia cessato di esistere nel 2000, al momento della stesura di questo articolo, IMDB attribuisce ad Alan Smithee almeno altri 80 titoli, già distribuiti o ancora in fase di pre/post-produzione, dal 2000 in poi.
Sempre secondo IMDB, lo psuedonimo “Thomas Lee” è stato usato in pochissime occasioni, fra il 2000 e il 2010.

Fonti consultate

Amy Wallace, Name of Director Smithee Isn’t What It Used to Be, pubblicato su LA Times, 15 gennaio 2000 (consultato il 7 settembre 2022).

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