Claudia Cardinale: Biografia completa, filmografia completa, scheda Attrice

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Biografia di Claudia Cardinale: gli esordi della ragazza italiana più bella della Tunisia

Claude Joséphine Rose Cardinale, meglio nota come Claudia Cardinale, è un’attrice italiana con cittadinanza tunisina, nata in Tunisia da emigrati italiani arrivati dalla Sicilia.
Cresce in Nord Africa, imparando a parlare fluentemente l’arabo tunisino, il francese e il dialetto siciliano dei genitori e dei nonni.
Si diploma alla scuola Paul Cambon, con l’obiettivo di diventare maestra di scuola.
Sedicenne, la Cardinale compare brevemente nel cortometraggio “Les anneaux d’or” (1956) di René Vautier, che viene presentato alla Berlinale. La bellezza della Cardinale non passa inosservata e, seppur riluttante, la ragazza viene scritturata per partecipare al film “I giorni dell’amore” (1958) con Omar Sharif.
Nel 1957, la Cardinale viene eletta la “più bella italiana di Tunisia” e vince un viaggio premio a Venezia, in occasione della Mostra del Cinema. Mentre si trova al Lido, le viene offerto di studiare presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
L’esperienza è breve e infelice e la Cardinale torna a Tunisi, dove scopre di aspettare un figlio. Decisa a non abortire e volendo mantenersi da sola, l’attrice accetta di firmare un contratto in esclusiva con il produttore Franco Cristaldi, a cui si lega sentimentalmente per una decina d’anni, che le permette di entrare nel cast della commedia “I soliti ignoti” (1958) di Mario Monicelli.

I primi film della Cardinale: da Pietro Germi a Blake Edwards, passando per Visconti e Fellini

Da questo momento in poi, la Cardinale diventa una presenza costante del cinema italiano. Nei suoi primi film, la Cardinale non è ancora del tutto padrona della lingua e ha un forte accento francese, perciò viene doppiata: “3 straniere a Roma” (1958) di Claudio Gora; “Il magistrato” (1959) di Luigi Zampa.
In breve tempo, la Cardinale ottiene ruoli sempre più importanti, diretta da famosi registi italiani: “Un maledetto imbroglio” (1959) di Pietro Germi; “Audace colpo dei soliti ignoti” (1959) di Nanni Loy; “Il bell’Antonio” (1960), con Marcello Mastroianni, e “La viaccia” (1961), con Jean-Paul Belmondo, entrambi di Mauro Bolognini; “I delfini” (1960) di Francesco Maselli; “Rocco e i suoi fratelli” (1960) e “Il gattopardo” (1963) di Luchino Visconti, entrambi con Alain Delon; “La ragazza con la valigia” (1961) di Valerio Zurlini, per cui ottiene un David di Donatello speciale; “8½” (1963) di Federico Fellini, che la rende nota al pubblico internazionale.
Nel 1963, partecipa al suo primo film in lingua inglese, la commedia “La pantera rosa” di Blake Edwards, con Peter Sellers e David Niven.

I migliori film di Claudia Cardinale

Nel 1963, grazie al film “La ragazza di Bube” (1964) di Luigi Comencini, che le vale un Nastro d’Argento come miglior attrice, la Cardinale sfoggia per la prima volta la sua vera voce, senza doppiaggio di terzi, e il suo timbro roco, che diventa presto familiare al pubblico, aggiunge ulteriore fascino alla sua indiscutibile bellezza ormai nota in tutto il mondo.
Negl corso degli anni Sessanta e Settanta, il successo della Cardinale si consolida ulteriormente: “Gli indifferenti” (1964) e “Ruba al prossimo tuo” (1968), ancora di Francesco Maselli; “Il magnifico cornuto” (1964) di Antonio Pietrangeli, con Ugo Tognazzi; “Vaghe stelle dell’Orsa…” (1965), ancora di Visconti; “I professionisti” (1966) di Richard Brooks, con Burt Lancaster e Lee Marvin; “Il giorno della civetta” (1968) di Damiano Damiani, con Franco Nero, per cui vince il David come miglior attrice; “Nell’anno del Signore” (1969) di Luigi Magni, con Nino Manfredi e Alberto Sordi; “Bello onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata” (1971), ancora di Zampa, di nuovo con Sordi, per cui ottiene un altro David come miglior attrice; “Il clan dei marsigliesi” (1972) di José Giovanni, ancora con Belmondo; “Qui comincia l’avventura” (1975) di Carlo Di Palma, con Monica Vitti, con cui non ha una buona intesa professionale; i film a episodi “A mezzanotte va la ronda del piacere” (1975) di Marcello Fondato e “Il comune senso del pudore” (1976) di e con Alberto Sordi.
Nel 1968, è l’indimenticabile Jill McBain nel film “C’era una volta il West” di Sergio Leone. Nel 1971, divide il set della commedia western “Le pistolere” con un suo mito dell’adolescenza, l’attrice francese Brigitte Bardot. Per la prima e unica volta, BB e CC si spartiscono lo schermo, con ironia.

Il legame con Pasquale Squitieri

Intorno alla metà degli anni Settanta, la Cardinale si lega al regista italiano Pasquale Squitieri. Il precedente compagno, il produttore Cristaldi, reagisce male e prova a farle il vuoto intorno, per esempio imponendo a Visconti di non scritturare l’attrice per il suo nuovo film “L’innocente” (1976).
La Cardinale fatica a trovare un contratto, finché, nel 1977, Franco Zeffirelli non la chiama per lavorare alla fiction Rai “Gesù di Nazareth”. A partire da questo periodo, anche Squitieri riprende a lavorare e la Cardinale collabora con lui a diversi film (“Il prefetto di ferro”, 1977, e “Corleone”, 1978, entrambi con Giuliano Gemma; “Claretta”, 1984, per cui ottiene il premio Pasinetti come miglior attrice a Venezia; “Atto di dolore”, 1990; “Stupor mundi”, 1997; “Li chiamarono… briganti!”, 1999).

La carriera di Claudia Cardinale negli anni Ottanta

La carriera della Cardinale riprende a pieno regime: “Goodbye & Amen” (1978) di Damiani, con Tony Musante; “La pelle” (1981) di Liliana Cavani, per cui riceve un Nastro d’Argento come attrice non protagonista; “Fitzcarraldo” (1982) di Werner Herzog, con Klaus Kinski; “Enrico IV” (1984) di Marco Bellocchio, ancora con Mastroianni; “L’estate prossima” (1985) di Nadine Trintignant, con Marie e Jean-Louis Trintignant, Philippe Noiret e Fanny Ardant.

Il trasferimento a Parigi e la filmografia francese

Nel 1989, pur mantenendo la nazionalità italiana, la Cardinale si trasferisce definitivamente a Parigi e intensifica le sue partecipazioni a film francesi: “La rivoluzione francese” (1989); “Mayrig” (1991) e “Quella strada chiamata paradiso” (1992), con Omar Sharif, entrambi di Henri Verneuil; “Elles ne pensent qu’à ça…” (1994) di Charlotte Dubreuil; “And Now… Ladies & Gentlemen” di Claude Lelouch; “Cherche fiancé tous frais payés” (2007) di Aline Issermann; “Tre destini, un solo amore” (2010), con Jean Dujardin.
Tra gli ultimi film di Claudia Cardinale, segnaliamo: “Gebo e l’ombra” (2012) di Manoel de Oliveira; “Effie Gray – Storia di uno scandalo” (2014) di Richard Laxton, con Dakota Fanning ed Emma Thompson; “Ultima fermata” (2014) di Giambattista Assanti; “Rudy Valentino” (2017) di Nico Cirasola.

La Cardinale in tv

La Cardinale lavora spesso in televisione, sia in serie tv (“La storia”, 1986, di Comencini; “Naso di cane”, 1986; “Nostromo”, 1996-1997; “Il deserto di fuoco”, 1997; “Il bello delle donne… alcuni anni dopo”, 2017; “Bulle”, 2020) che film tv (“Blu elettrico”, 1989; “Il giorno della Shoah”, 2010).
Su invito di Squitieri, la Cardinale esordisce in teatro all’inizio degli anni Duemila.

I premi alla carriera e l’attivismo sociale

Tra i vari premi alla carriera, la Cardinale viene insignita del Leone d’Oro a Venezia(1993), del David (1997), dell’Orso d’Oro a Berlino (2002) e del Pardo d’Oro a Locarno (2011).
Da sempre attiva nell’ambito della difesa dei diritti delle donne, nel 2000, la Cardinale viene nominata ambasciatrice dell’UNESCO.

Luogo di nascita: Tunis, Tunisia
Data di nascita: 15/04/1938

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