Valentina Cortese: Biografia completa, filmografia completa, scheda Attrice

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Valentina Cortese, protagonista del cinema italiano degli anni Quaranta

Valentina Cortese è stata un’attrice italiana.
La Cortese esordisce al cinema nel film “Orizzonte dipinto” (1941) di Guido Salvini. L’attrice ottiene il primo successo grazie al dramma storico “La cena delle beffe” (1942) di Alessandro Blasetti con Amedeo Nazzari e Clara Calamai.
Conquista la notorietà nazionale grazie a diversi drammi romantici: “Regina di Navarra”, 1942; “Giorni felici”, 1942; “4 ragazze sognano”, 1943; “Orizzonte di sangue”, 1943; “Nessuno torna indietro”, 1945; “Roma città libera”, 1946; “Il corriere del re”, 1947; “Caccia all’uomo”, 1948; “L’ebreo errante”, 1948).

Il periodo americano: “La contessa scalza” con Ava Gardner

Alla fine degli anni Quaranta, la Cortese viene messa sotto contratto dalla casa di produzione americana 20th Century Fox. In questo periodo, lavora negli Stati Uniti: “Malesia” (1949) di Richard Thorpe con Spencer Tracy e James Stewart; “I corsari della strada” (1949) di Jules Dassin; “Ho paura di lui” (1951) di Robert Wise; “La contessa scalza” (1954) di Joseph L. Mankiewicz con Ava Gardner e Humphrey Bogart. Nel 1952, poiché è in gravidanza, è costretta a rinunciare al ruolo di protagonista femminile nel film “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin.

La filmografia di Valentina Cortese: le collaborazioni con grandi registi

Tornata in Italia, la Cortese inizia a collaborare con grandi registi: “Le amiche” (1955) di Michelangelo Antonioni, che le vale un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista; “Kean – Genio e sregolatezza” (1957) di e con Vittorio Gassman; il kolossal “Barabba” (1961) di Richard Fleischer, girato a Cinecittà, con Anthony Quinn e Silvana Mangano; “La vendetta della signora” (1964) di Bernhard Wicki, con Ingrid Bergman, Paolo Stoppa e ancora Quinn; “La ragazza che sapeva troppo” (1965) di Mario Bava; “Giulietta degli spiriti” (1965) di Federico Fellini; “Il segreto di Santa Vittoria” (1969) di Stanley Kramer, con Anna Magnani, Virna Lisi e, nuovamente, Anthony Quinn; “Fratello sole, sorella luna” (1972) e lo sceneggiato tv “Gesù di Nazareth” (1976) di Franco Zeffirelli.

Il successo in Francia: “Effetto notte” di Truffaut

filmografia Valentina Cortese Effetto notte Truffaut

‘Effetto notte’ (1975)

La collaborazione con Giorgio Strehler, suo compagno per un certo periodo, le consente di esprimere il suo talento drammatico anche a teatro. Nello stesso periodo, la Cortese diventa un volto celebre anche in Francia: “Madly, il piacere dell’uomo” (1970) con Alain Delon; “Le bateau sur l’herbe” (1971) di Gérard Brach con Jean-Pierre Cassel; “Effetto notte” (1973) di François Truffaut, per cui riceve una nomination ai BAFTA, ai Golden Globe e agli Oscar come miglior attrice non protagonista; “Il genio” (1976) di Claude Pinoteau con Yves Montand.
Nel corso degli anni Ottanta, la Cortese dirada le sue partecipazioni cinematografiche. Dopo “Ormai non c’è più scampo” (1980) con Paul Newman, Jacqueline Bisset e William Holden, passano alcuni anni, prima che la Cortese torni in sala con il film “Via Montenapoleone” (1987) di Carlo Vanzina, grazie a cui riceve l’unica nomination della carriera ai David di Donatello. Nel 1988, è ne “Le avventure del Barone di Munchausen” (1988) di Terry Gilliam. Partecipa alla miniserie tv Rai “I Promessi Sposi” (1989) nel ruolo di Donna Prassede.
L’ultimo film della Cortese corrisponde a una nuova collaborazione con Zeffirelli, “Storia di una capinera” (1993).
Nel 2012, la Cortese pubblica un libro autobiografico, “Quanti sono i domani passati”, a cura di Enrico Rotelli, edito da Mondadori.

Luogo di nascita: Milan, Lombardy, Italy
Data di nascita: 1923
Data di morte: 10/07/2019

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