Recensione su Zootropolis

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La metropoli delle differenze. / 1 Giugno 2016 in Zootropolis

In una chimerica urbanizzazione di origine animale, la Disney torna ad ‘’umanizzare’’ i suoi protagonisti a quattro zampe, donando loro i tratti distintivi della specie umana, con tutte le fobie, le intolleranze e le avversioni che la contraddistinguono, ma anche, e soprattutto, con tutte le aspirazioni e le affermazioni a cui anela. I sogni e le utopie che intessono la sua esistenza.
Questo grande e stupefacente puzzle multietnico è molto più di quel che sembra, ossia un classico intreccio poliziesco che pone al centro del suo edulcorato contesto ( mica tanto, vi è mafia, corruzione, truffa e spaccio ) due tipologie di personaggi ( Judy e Nick ) dai caratteri profondamente diversi, ma uniti in un percorso di autorealizzazione. Due facce non sovrapponibili, ma complementari, che vanno a costituire un modello di comportamento dal forte accento morale. Difatti, è in esso che si snoda il cosiddetto parallelo fra uomo e animale, quest’ultimo più incline per natura all’integrazione, sebbene al suo interno vigano leggi che impongono suddivisioni fra prede e predatori. Divisioni che nell’utopica evoluzione antropomorfa si traducono nelle più classiche idiosincrasie umane, e che rendono Zootropolis un’opera di animazione attenta nel narrare le diversità e le reciproche differenze.
Un piccolo gioiello, forse adatto ad una fetta di pubblico più matura, ma che non disdegna di regale sorrisi ai più piccini, in un mix di humor e morale.

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