Recensione su Come l'acqua per gli elefanti

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Sarebbe un 6 e mezzo / 20 Gennaio 2016 in Come l'acqua per gli elefanti

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film caruccio sotto tutti i punti di vista. Colorato e pacchianamente circense come “Big Fish”. La scena in cui Waltz strangola la bionda è palesemente scopiazzata da quella analoga in “Bastardi senza gloria”, compresa l’inquadratura sulle medesime espressioni e quella sui piedi scalcianti.
Seccante e inutile la classica l’apologia dei magici Stati Uniti, in cui anche il peggior disgraziato (perfino un immigrato polacco che in un giorno ha perso la famiglia, la casa, il titolo di studio e il sostentamento economico) che abbia “un po’ di sale in zucca” riesce a vivere felice e contento per un mistico concatenarsi di eventi perfetti.
Ma soprattutto, questo film vince il premio per il titolo dato più a ca**o dell’anno.

1 commento

  1. Alicia / 20 Gennaio 2016

    infatti, già il titolo in originale non era azzeccatissimo, ma quanto ci voleva a chiamarlo “acqua per elefanti”? tradotto letterale. I distributori italiani a volte devono aggiungere queste proposizioni a random così senza motivo.

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