30 Gennaio 2013
Mi era piaciuto Mosse vincenti, dello stesso regista e ho deciso di recuperare anche questo. Scelta vincente, perchè L’ospite inatteso è un bel film. Una definizione che non abbisogna di tanti orpelli, un pò come le storie di Thomas McCarthy che fanno della semplicità il fulcro di tutto. Tratta bene i suoi personaggi, con cura, con affetto, li delinea con semplicità ma senza banalità, senza eccessi ma con concisa precisione.
Questo arricchisce i film, li rende credibili e sinceri. Un grande pregio.
La storia di un professore vedovo che cerca il modo di ritrovare il senso della sua esistenza ha nell’interpretazione di Jenskins e nella regia di McCarthy due validi punti di forza.
E’ un film schietto, senza ipocrisie, a tratti romantico, a tratti appassionato, che non ha bisogno di sovrastrutture, non cerca emozioni facili ma descrive una realtà personale con trasparenza ed emaptia.
Bello davvero.
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