Recensione su The Last Witch Hunter: L'ultimo cacciatore di streghe

Timori rispettati in pieno: The Last Witch Hunter mi sapeva di cavolata, e cavolata è: un mescolone di fantasy/horror/azione che non coinvolge nemmeno a pagare e buttato lì praticamente a caso. 800 anni dopo aver ucciso la Regina delle Streghe, che lo ha maledetto rendendolo immortale, Kaulder (Vin Diesel) continua a controllare e ormai non più cacciare le streghe che vivono nella società moderna. A coadiuvarlo, un gruppo di streghe appunto in collaborazione con un ordine sacro, caratterizzato da dei “Dolan” (sic), preti supervisori di Kaulder. Quando il 36° Dolan (Michael Caine) muore, arriva il 37° (Elijah Wood). Ma ci sono dubbi sulla morte e la caccia alle streghe sembra proprio dover ripartire. Un film come detto senza inventiva, che punta tutto sui muscoli e l’aria da duro di Vin Diesel (che funziona alla grande, almeno per me, come Toretto, ma non di certo qui). Michael Caine è un grande attore ma qui serve a poco, Elijah Wood per me è Frodo e basta, non dico che reciti male o cosa, semplicemente non riesco quasi a vederlo in altri ruoli. Sconsigliatissimo.