Recensione su The Imitation Game

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Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare…” / 22 Febbraio 2015 in The Imitation Game

Sembra quasi che alcuni registi , non necessariamente inglesi, abbiano recentemente sentito come una sorte di obbligo morale quello di far conoscere meglio alcuni dei personaggi più illustri dell’Inghilterra del xx secolo dalle cui vite prendere spunto per realizzare opere cinematografiche .
Infatti, dopo lo scienziato Stephen Hawking portato sullo schermo dalla regia di James Marsh (La teoria del tutto) , ecco Morten Tyldum che ci propone un film su Alan Turing , ossia sul grande matematico che può essere considerato il padre putativo della scienza informatica, per dare una sua versione , oltre mezzo secolo dopo e sia pure con tutte le più ampie libertà , variazioni, omissioni del caso , sugli effetti , tenuti lungamente nascosti , che il portentoso macchinario da lui realizzato in collaborazione con un altro gruppo di persone ebbe sull’esito della seconda guerra mondiale , oltre che sui fatti che hanno portato al suo suicidio trattati , ad essere sinceri , con una certa frettolosità.
Non un capolavoro ma un film calibrato , ben diretto , e con un cast di prim’ordine , quindi sicuramente più che vedibile.

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