Recensione su Sukiyaki Western Django

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Il Django di Miike / 7 Aprile 2014 in Sukiyaki Western Django

Il successo del Django di Corbucci del 1966 rese il personaggio del pistolero con l’ingombrante bara, una vera e propria icona del cinema. Non solo per la fama ottenuta a livello nazionale, ma anche all’estero. Molti sembrano aver apprezzato questo lungometraggio. Tarantino, con il suo Django Unchained e la sua passione non celata per i western all’italiana, è il più recente autore ad aver omaggiato la pellicola di Corbucci in un suo lavoro. E poco prima di lui, nel 2007, il noto regista Takashi Miike aveva sfornato il suo personalissimo tributo alla pellicola nostrana: Sukiyaki Western Django, appunto.
Miike raccoglie lo stile e l’atmosfera del genere western e lo fonde insieme a quello dell’oriente e della tradizione nipponica. Ad una trama che ricorda immediatamente Per Un Pugno Di Dollari di Sergio Leone, si unisce un cast di personaggi assurdi, con una caratterizzazione portata all’inverosimile. Dallo sceriffo schizofrenico fino al capo rozzo col pallino per Shakespeare, tanto da farsi chiamare Enrico. Proprio come il noto sovrano decantato dall’autore inglese. Ed è doveroso menzionare il personaggio di Yoshitzune, esperto nell’uso della pistola ed allo stesso tempo della katana, simboli dei due stili che collidono in questa pellicola. A questo enorme calderone di citazioni, battaglie e sangue, si unisce la violenza tanto amata da Miike.
Una pellicola che intrattiene, ben congegnata e curata. Il finale, poi, è davvero una bella trovata.

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