Recensione su ParaNorman

/ 20126.9205 voti

28 Luglio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

É questo un filmetto di animazione credulone e romantico, con due baffi da uomo… no, era un’altra cosa. Che sarebbe stato comunque meglio, nel senso che se lo meritava, andare a vedere al cinema. Mea culpa. Norman è un ragazzino con dei capelli assolutamente bellissimi come li vorrei io, naturalmente sparaflashati per aria, al solito superintroverso ma che ha un sacco di amici. Morti, infatti parla coi morti. Ai vivi sta sul ca**o, quasi a tutti. Invece di morti parla con la nonna, col cane schiacchiato per strada, gli impiccati, ecc. E gli viene affidato, dallo zio mezzo matto del paese (ma non è matto, parla coi morti lui pure), il compito di salvare la cittadina dal risveglio della strega. Il merito della storia sta tutto nel marcato senso del macabro di cui viene fatto uso, travalicando un poco il genere del “film per bambini” → probabilmente a me da piccolo avrebbe fatto un po’ paura, non scordiamo la mia fuga precipitosa dal cinema per… Bianca e Bernie.
Comunque, c’è tanta subcultura horror alla base, Norman ha la stanza a tema zombie e guarda film splatter, è triste e solo e diverso, e anche gli zombie si scopriranno tristi, soli e diversi, con un ribaltamento di un cliché del genere come la casa assediata dai non-morti, qui ovviamente accade l’opposto, umani assediano zombie e bla. Alcune gag, e forse l’intera trama, soffrono di una certa prevedibilità, ma riescono ad essere divertenti lo stesso (lo zombie tergicristallato per me rulez!). Il difetto sta appunto nella conflittualità latente, diamine, non ci sono cattivi, qua uno dopo l’altro son tutti buoni, nemmeno gli umani, conformisti e malvagi e stupidi, pure loro alla fine si redimono, e andare avanti più di tanto senza cattivi è dura :/ Però il messaggio, per quanto banale, il diverso emarginato che alla fine è più normale degli altri, e gli altri lo accetteranno, biasimevole non è, si parla di morte e non è da tutti gli animati films, e pure i titoli di coda son belli.

2 commenti

  1. Stefania / 28 Luglio 2013

    I titoli di coda con i White Stripes <3
    Ecco, la mancanza di conflitti, ultimamente, è un problema che vedo ricorrere spesso: di cosa hanno timore gli sceneggiatori? Hanno paura di turbare qualcuno? Boh?

    • tragicomix / 28 Luglio 2013

      mah, può anche essere una scelta, ma poi hai ovviamente un sacco di carte in meno da giocarti :/ e l’unica è probabilmente accorciare il film. Ma di tanto! (idee eccezionali a parte).
      Un po’ come togliere il motore a una macchina, ecco 😀 va solo in discesa! non so cosa sto dicendo, ma mi pare che in qualche modo calzi

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