Filosofia, arte, vita / 19 Febbraio 2018 in Madre!
Se l’arte è il fluire incontenibile delle proprie emozioni, Aronofsky con questo film ha toccato vette artistiche altissime: l’eterno ritorno dell’uguale, il ciclo ineluttabile della vita, la morte disgregante e la vita rigenerante sono tutti elementi che si mescolano, portando alla luce un film denso, angosciante, ricco. Intrattenere significa anche e, mi auguro, soprattutto portare lo spettatore a porsi delle domande, a riflettere sul proprio essere io nel mondo, io del mondo. Io lo farei vedere ai miei (ancora ipotetici) studenti di Filosofia.
Recensione da Oscar
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