Recensione su Madre!

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L’ineluttabile rinascita / 18 Dicembre 2017 in Madre!

Più di domandarsi se Aronofsky abbia convinto o meno, vi è da chiedersi se il regista di ”Requiem for a Dream” e ”The Wrestler ”sia sempre lo stesso. Se il suo stile e la sua visione serpeggi anche in questa pellicola, commedia dalle tinte fosche che sfocia in un angosciante thriller.
Se appunto, non siano gli spettatori ( o una parte della critica ) ad essere cambiati, e a definire quest’opera come ”azzardata”, o stilisticamente audace.
In realtà Aronofsky è presente più che mai in Madre!, con le sue claustrali riprese, che attanagliano l’ambiente, cingendolo in pochi centimetri di respiro.
E’ presente nella ”densità” dei sospiri, centellinati in riverberi di pensieri, mai così evocativi, da generare immagini e suoni atavici.
Una pellicola in cui regna un’estetica rigida, spartana, eppure blandamente sommessa, soggiogata dai suoi stessi stilemi, che si rincorrono nella esasperata ( e disperata ) ricerca di un nuovo inizio.

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