Recensione su Oceania

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Non male / 13 Marzo 2017 in Oceania

Ammetto che me lo aspettavo più sensazionale, e che gli avrei dato un voto più alto. Però non mi posso lamentare non è poi tremendo. E poi per la seconda volta (non dovrei sbagliarmi) la protagonista femminile non è di famiglia reale.

11 commenti

  1. Stefania / 14 Marzo 2017

    Ciao! Con “seconda volta”, intendi nella storia della Disney animata totale globale?
    Se sì, allora sono più di due, anche se sono, comunque, poche. Tra gli animali antropomorfi, mi vengono in mente la topolina Bianca di Bianca e Bernie, la coniglietta Judy di Zootropolis, la gatta Duchessa e la cagnolina Lilli, mentre, tra gli “umani”, oltre a Moana, penso a Megara di Hercules, Mulan, Belle, Tiana de La principessa e il ranocchio, Penelope di Ralph Spaccatutto, Esmeralda de Il gobbo… e Jane di Tarzan.
    Però, è uno spunto interessante, perché permette di individuare delle linee di sviluppo nella narrativa Disney: perfino gli animali, nell’universo disneyano, hanno fatto parte, spesso, di qualche famiglia reale.

    • dolceluna / 18 Marzo 2017

      Hai ragione tu. Sono esaurita, il bello è che molte le conosco anche. Per fortuna che almeno avevo detto: CREDO xD però sì sono molto poche quelle che non sono di dinastia reale.

  2. icarus / 14 Marzo 2017

    Scusate l’interruzione, ma… Vaiana è l’unica figlia del capo-tribù dell’isola giusto? E per motivi dinastici spetterà proprio a lei fra l’altro ereditare tale carica e guidare il suo popolo, no? (un po’ come avvenne per Pocahontas, siete d’accordo?) E se tutto ciò non la rende parte di una famiglia reale, cosa dovrebbe farlo?

    • Stefania / 14 Marzo 2017

      @icarus: eh, mi sa che hai ragione. Sì, Vaiana (che continuo a chiamare Moana, pardon) può rientrare nel gruppo delle principesse Disney, tanto quanto Pocahontas.

      • dolceluna / 18 Marzo 2017

        Lei stessa dice di NON essere una principessa, quando il semi-Dio glielo fa notare. Per come la vedo io, capotribù e Re/Imperatore NON sono la stessa cosa.

        • Stefania / 19 Marzo 2017

          @dolceluna: la faccenda si fa spinosa 😀
          Ma, allora, Pocahontas è una principessa (Disney) o no? Dal punto di vista del marketing, sì, ma -concettualmente, diciamo- potrebbe non essere così 😀 A ogni modo, effettivamente, Vaiana non rientra nel pantheon di elette, mentre c’è Tiana de La principessa e il ranocchio, perché (errore mio!), come Cenerentola, diventa principessa, sposandosi! http://principesse.disney.it/

          • dolceluna / 20 Marzo 2017

            Esatto, Pocahontas io ancora non lo conosco bene. Però essendo lei una Nativa Lì non esistevano i Re ecc, lei è la figlia del capo tribù come Vaiana. Nessuna carica come Belle per dire. Le altre sono principesse per matrimonio, altre per nascita. Però non capisco perché chi come loro 2 non è nata e non è diventata principessa lo devono essere per forza. Sono donne comuni, passami il paragone. E come se fossero ereditiere tipo la Onassis questo non fa di lei la Regina della Grecia.

    • Stefania / 20 Marzo 2017

      @dolceluna: vista così la questione, sembra che, per la Disney, il fatto di classificare una protagonista femminile come “principessa” sia diventato solo un filone del proprio merchandising, con qualche contraddizione interna 😀

  3. icarus / 23 Marzo 2017

    “Se indossa un vestito e ha un animaletto come spalla, è una principessa!” (cit. dal film).

    La questione , come giustamente notato, si profila assai spinosa, ma interessante. Noto un po’ di confusione, provo a fare chiarezza, sperando di non intorbidire ulteriormente le acque. Perdonatemi se dal canto mio peccherò di eccessiva semplificazione. Se è dunque vero che tecnicamente Vaiana non può definirsi una ‘principessa’, fintantoché associamo tale titolo ad un concetto di stato organizzato secondo la forma di governo monarchica, per lo più tipico dell’esperienza europea, di fatto io continuo a considerarla tale, poichè la posizione che ella riveste all’interno del proprio gruppo sociale è ad essa del tutto assimilabile, pur non trovandoci in presenza di uno Stato generalmente riconosciuto. Non vedo onestamente quale sia il vantaggio nel continuare a ragionare per categorie concettuali, quando è chiaro in ogni caso la nostra Vaiana viva una condizione elitaria, quale che sia la denominazione giuridica o antropologica della carica ricoperta. Ella non può di certo essere definita una donna comune , una popolana, e questo dettaglio assume particolare rilevanza ai fini della narrazione poichè alla carica sono legati grandi onori e grandi responsabilità ed il viaggio, fisico ed interiore, intrapreso personalmente dalla stessa determinerà parallelamente un cambiamento sostanziale per l’intero suo popolo. Va da sé poi che non c’entra nulla l’ereditarietà di una carica politica con la successione ereditaria di beni materiali, per quanto ingente possa essere il patrimonio in oggetto.

    Sotto un profilo puramente commericale il titolo di ‘principessa’, benchè forse improprio, credo sia funzionale ad un target quantopiù vasto e prettamente occidentale\occidentalizzato, per cui riferimenti culturali troppo specifici rischierebbero di risultare oscuri e in definitiva mal digeriti. Una specie di compromesso quindi che, pur prestando il fianco a qualche contraddizione, dal punto di vista del marketing funziona; eccome se funziona! Anche perchè di figure di principi e principesse è intrisa la nostra tradizione fiabesca; fa parte delle nostre radici, del nostro immaginario, del nostro modo di sognare.
    Il fatto che Vaiana non sia stata (ancora) inclusa nel brand delle Principesse Disney non ha alcuna rilevanza considerato che il franchise non viene aggiornato dal 2012, con la conseguente esclusione anche di Anna ed Elsa, il cui regale lignaggio non mi pare venga invece messo in alcun modo in discussione.

    Aggiungo, e concludo, ribadendo banalmente quanto è chiaro agli occhi di tutti: vuoi o non vuoi la presunta inesattezza si è oramai radicata nella cultura mediatica mondiale, per farsene un’idea basta leggere titoli e contenuti dei numerosi articoli diffusi in rete ed un po’ ovunque. Gli stessi Clements e Musker l’hanno definita a più riprese ‘una principessa’ durante le interviste, il che lascia intendere che giù alla Disney in fondo non si vada certo in cerca di blasoni per imbastire delle storie ‘principesche’. E la citazione riportata in alto in fin dei conti non sembrerebbe far altro che confermarlo.

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