Recensione su Mistress America

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Baumbach Style / 30 Marzo 2017 in Mistress America

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Gradevolissima (e parlatissima) commedia in pieno stile Baumbach, con giovani e “quasi non più” giovani alla ricerca di un’identità, di certezze e di uno scopo nella vita.
Molto bello il ping pong tra le personalità della vulcanica e, a suo modo, arrogante Brooke (ottima Greta Gerwig) e della più discreta Tracy (l’altrettanto brava Lola Kirke, già vista e apprezzata nella serie tv Mozart in the Jungle).
A un certo punto (dacché le protagoniste arrivano a casa dell’ex-amica/socia e dell’ex-fidanzato di Brooke, per intenderci), il film assume toni decisamente surreali ma ben dosati, e il gioco realtà/finzione letteraria imbastito grazie alla presenza della voce fuori campo che legge il racconto di Tracy supporta una parentesi narrativa caratterizzata da reazioni “assurde” dei personaggi (la citazione in giudizio di Tracy, l’avvocatessa incinta che prende la parti di Brooke, il questionario folle che viene sottoposto alla ragazza, le 6 persone che leggono contemporaneamente il racconto stampato su carta velina, ecc.).

Divertente, ma con notevoli spunti di (angosciata) riflessione.
Bella anche la colonna sonora.

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