Recensione su Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

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Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali
Regia:

Il Burton che ti aspetti. / 27 Dicembre 2016 in Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

Circoscrivere Tim Burton, o meglio, il suo stile cinematografico, così cupo, e allo stesso tempo armonioso, tempestato da immagini e pura fantasia, tra alienazione, solitudine e desiderio di un riconoscimento sociale, può apparire, anche in virtù di numerose sue opere antecedenti, un compito facile, o quantomeno non arduo. Così, pur non leggendo fra le righe del suo ultimo lavoro, trasposizione cinematografica del romanzo ‘’La casa per bambini speciali di Miss Peregrine ‘’ di Ransom Riggs, che sembra quasi un fervido dipinto della sua immaginazione, proprio per l’attinenza ai temi trattati, così cari al regista; lo si può scorgere, a tratti, anche distintamente. Come si possono scorgere i più rinomati protagonisti delle sue pellicole, che riprendono, con aspetti ed età differenti, le stesse diversità, le stesse paure e le stesse illusioni. Ma anche, i medesimi sogni.
I cliché non mancano, e la storia viaggia attraverso i topoi che ne classificano il genere. Un genere che non annoia, e che strabilia, ma che oggettivamente perde di magia con il susseguirsi delle scene, lasciando un po’ di amaro in bocca.
Una pellicola che forse Burton ha diretto con l’occhio e col cuore di un fanciullo, sempre proteso a sognare, e ad errare oltre l’orizzonte.

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