Recensione su Furyo

/ 19837.673 voti

David Bowie, Takeshi Kitano e una colonna sonora memorabile / 13 Novembre 2016 in Furyo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

L’audace tema dell’omosessualità nelle forze armate è oggetto di questo film di Nagisa Oshima, strutturalmente simile a Il ponte sul fiume Kwai di David Lean. Rispetto a quest’ultimo è decisamente meno spensierato, ma condivide l’altrettanto importante tema dell’incontro-scontro tra due civiltà profondamente diverse, quella occidentale e quella nipponica della prima metà del Novecento, quest’ultima ancora legata a retaggi tradizionali e a ideali di valore e sacrificio che hanno il loro simbolo nell’harakiri che il soldato giapponese deve preferire al disonore o alla prigionia.
È un film in crescendo, con un finale agrodolce in cui si assiste all’ingiusta giustizia dei vincitori, che diventa un’inutile vendetta postuma (il sergente Hara viene condannato a morte per crimini di guerra, ma la sentenza non è altro che l’affermazione del potere del vincitore sul vinto).
Un cast assolutamente anomalo che vede oltre al pacato ma efficace Tom Conti, il futuro regista Takeshi Kitano (reduce da esperienze da cabarettista) nel ruolo del sergente Hara e due popstar come l’inglese David Bowie (ottima interpretazione la sua) e il giapponese Ryūichi Sakamoto, questi ultimi nel ruolo dei due ufficiali nemici, ma vicendevolmente attratti da una passione inconfessabile.
Sakamoto è anche autore della bellissima colonna sonora, che ha superato nettamente per fama quella del film.

Lascia un commento