Recensione su Le iene

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5 Giugno 2013

Partiamo dal presupposto che di Tarantino ho visto solo “bastardi senza gloria” (che mi piaciuto parecchio), l’altra sera mi sono deciso a vedere (in lingua originale e con i sottotitoli in italiano) il suo primo film “reservoir dogs”, tradotto in italiano come “le iene”.
Se devo essere sincero, mi ha lasciato abbastanza perplesso. é vero, ci sono molte innovazioni che poi saranno il marchio di fabbrica del regista (uso esasperato della violenza, ordine anacronologico degli eventi, ironia, uso particolare della musica) e il cast di attori è eccezionale, ma ho come l’impressione chein questo film la vicenda sia raccontata in modo un pò disordinato e difficilmente si riesce a tenere il passo con la narrazione, questo giustifica il mio 6. Sicuramente “Pulp fiction” e tutti gli altri film saranno più belli ed interessanti 😀

44 commenti

  1. Dr.Mabuse / 5 Giugno 2013

    ecco, vedete?, questa recensione è encomiabile, sopratutto perché cita, come marchi di fabbrica di tarantino, tutti i suoi difetti.
    1)L’USO ESASPERATO DELLA VIOLENZA, è COPIATO dalla nuova hollywood e dal cinema asiatico.
    2)L’ORDINE ANACRONISTICO DEGLI EVENTI è COPIATO dal film da cui tarantino ha copiato a piene mani, ovvero il the killers di kubrick.
    3)IRONIA. ironia? COPIATA: mai visto un film di carpenter o bava o peckinpah ec ec?
    4)L’USO PARTICOLARE DELLA MUSICA -ammesso che significhi qualcosa – COPIATA da un fulci, uno scorsese un walter hill.

    più che altro @cinefilonapoletano91, non ci hai beccato con i difetti, perché sono proprio quelli che fanno grande questo piccolo film.

    • alex10 / 6 Giugno 2013

      i grandi artisti non copiano…rubano !
      e lui è un grandissimo ladro sotto questo punto di vista

  2. Bisturi / 5 Giugno 2013

    @cinefilonapoletano91 hai citato, come esempi, registi che adoro, Scorsese, Fulci, Carpenter, Bava, Kubrick, Peckinpah e il grande Walter Hill. E’ vero in Reservoir Dogs c’è tanto di questi registi, ma Tarantino, attingendo palesemente da questi illustri signori, ha saputo creare un proprio stile, una macchina perfetta di intrattenimento puro, un cinema spettacolo di gran classe, Un pò come nella musica i miei adorati Led Zeppelin, partendo dalle radici blues del Delta del Mississippi hanno creato un proprio sound, tramutando quel torrido blues di tanti artisti diversi nel possente hard rock britannico! Ci sono sempre precedenti e fonti illustri a cui attingere, e poi come dice Quentin i grandi artisti non copiano, rubano! 🙂

    • Dr.Mabuse / 5 Giugno 2013

      ma sei sicuro che non parlavi con me @rodriguez86 ???
      comunque sono d’accordo che la storia dell’arte è una storia di ladri estetici o, meglio innamoramenti che creano l’estetica; però non siamo d’accordo sul fatto che nei primi film di tarantino questa era forma sopperita da una sostanza, mentre da kill bill in poi, la forma delle ruberie è diventata l’unica sostanza del film. l’ultimo di tarantino è un film che ha la sua causa necessaria nella sola citazione. non c’è altro là fuori, solo un castello di carta sulle pippe di quentin. tu dirai, che male c’è? nessun male, lo facevano altri e altri prima di lui: basta che non me lo spacciate per un grande film, un film d’autore, grande cinema, visto che è il solito b-movie derivato, solo fatto con tanti tanti soldi, che ai vari carpenter e bava e fulci e peckimpah era vietato :/

  3. Bisturi / 5 Giugno 2013

    Mitico @drmabuse 🙂 posso darti ragione su più punti, che il cinema di Tarantino sia estremamente citazionista e negli ultimi tempi più che mai è assolutamente vero, ma nonostante ciò lui riesce sempre ad avere quel tocco in più, c’è sempre un pò di Tarantino anche in cose che effettivamente lui non ha inventato, ma semplicemente rimpastato, è un manipolatore di generi, un abile “ladro”, ma ovviamente io sono di parte e poco razionale quando si parla di zio Quentin. Bisogna dargli atto comunque che è un gran bravo sceneggiatore e un regista che sa il fatto suo, i suoi dialoghi sono musica e per me il suo ultimo film è davvero notevole, c’è una gran regia dietro. Detto questo i suoi predecessori, già citati, sono alla base di questo fenomeno, mi sembra chiaro, ma lui stesso non ne ha mai fatto mistero!!! 🙂

    • yorick / 5 Giugno 2013

      Quindi ora Fulci è un gran regista? Mapperfavore.

      • paolodelventosoest / 6 Giugno 2013

        quoto @yorick, mapperfavore.

        • alex10 / 6 Giugno 2013

          per me lucio fulci non è un grande regista…
          è UN GRANDISSIMO regista !!!!!!!!!!!!!!

          • yorick / 6 Giugno 2013

            @alex10, mah, i suoi risultati estetici non sono mai stati chissà quali picchi, e le sceneggiature su cui lavorava non mi sono mai sembrate chissà quale cosa. Magari sbagli, ma anche no.

      • alex10 / 6 Giugno 2013

        sai @rodriguez86… comincio ad essere d’accordo con te su parecchie cose !! XD

        • Bisturi / 6 Giugno 2013

          ti ringrazio @alex10 …se parliamo di Fulci, Bava, Corbucci, Di Leo io vado in brodo di giuggiole, nella mia collezione personale puoi trovare W la Foca di Nando Cicero vicino a Professione Reporter di Antonioni, me ne sbatto, ogni film lo si deve giudicare per quel che vuole dare! Io la penso così! Poi siamo d’accordo che ci sono film belli, film meno belli o brutti, ma di film di merda ne ho visti parecchi, anche di grandi autori blasonati 😉

          • alex10 / 7 Giugno 2013

            molto spesso il miglior cinema viene dai registi o dai film meno considerati…e credo che @yorick dovrebbe essere abbastanza d’accordo…visto anche che è fan di Bèla Tarr

          • alex10 / 7 Giugno 2013

            anzi mi correggo…bèla tarr è molto considerato…quindi c’è una possibilità che yorick non sia d’accordo…
            comunque sia….
            poco mi interessa…ognuno ha i suoi gusti indipendentemente dal blasone…
            credo assolutamente che lo spaghetti western è il genere migliore in ASSOLUTO
            per quanto mi riguarda anche i film considerati di serie b che stravolgono lo spaghetti western e altro….attirano la mia attenzione in positivo
            per questo odio definirli di serie b…

    • alex10 / 6 Giugno 2013

      intendo dire che a me piace particolarmente il suo modo di fare cinema…
      diciamo che sono un suo fan…penso che sia un grandissimo regista !!!

      • yorick / 6 Giugno 2013

        @alex10, quale modo?

        • alex10 / 6 Giugno 2013

          il suo è un cinema estremo…che splatterizza qualunque genere…
          io adoro il cinema “estremo”
          e adoro i pazzi che si mettono a fare gli artisti
          più pazzo sei meglio è

          • Bisturi / 6 Giugno 2013

            Lucio Fulci, il terrorista dei generi!! Ha fatto film ottimi e film brutti….ma è normale in un regista dalla sconfinata filmografia..non poteva certo permettersi di fare un film ogni cinque anni come i Grandi di Hollywood ecc…grande artigiano e uomo di cinema!!! Un mito!

      • Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

        fulci era un animale da set. uno di quei rari registi che con due soldi e una m.d.p sapevano sempre tirar fuori qualcosa di molto poco ovvio.
        insomma, @yorick, non avrà intelletualismi post-struttralisti che tanto andavano di moda all’epoca, ma un fulci sul set, fidati, lo volevano tutti i produttori 😉

        • Bisturi / 6 Giugno 2013

          @drmabuse sono d’accordissimo…ormai siamo sulla stessa linea d’onda!!! 😉

          • Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

            infatti caro.
            ti avevo anche risposto agli altri post ma sono in attesa moderazione da una vita :/

        • yorick / 6 Giugno 2013

          Mi sembra un giudizio abbastanza superficiale, @drmabuse. Le sceneggiature di Fulci erano aria fritta, e sostanzialmente facevano pena. Che sapesse usare la map, per quanto mi riguarda, conta poco, perché non puoi dare forma se non hai una sostanza. In Italia abbiamo avuto registi grandissimi, tipi come Visconti, da cui Fulci pare non aver appreso niente. Non sarà stato un cretino dietro la mdp, ma se mi vedo “Cronaca di un amore” non posso che pensare che in Italia la sperimentazione c’è stata, come c’è stata la genialità registica, e che Fulci è ben poca cosa in confronto.

          • Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

            ti sbagli @yorick, perché la sperimentanzioe è sempre nel linguaggio e non nella sostanza. e fulci, che è uno che ha sempre fatto un cinema classico, certo, non può non aver sperimentato con lo stesso linguaggio che citava come se non fosse un merito fare ciò che fa tarantino stesso oggi. insomma, i quattro del’apocalisse è sperimentazione pura e zombie due è avanguardia. aggiornati caro 😛

          • yorick / 6 Giugno 2013

            A dire il vero, @drmabuse, io dicevo che Fulci non aveva sostanza: i suoi film avevano trame del cavolo, inconsistenti. Che fosse un bravo regista non ci piove, che avesse sperimentato bah, ma che fosse un genio proprio no. E comunque io mi sono rotto le palle di sentirmi dire che Bava, Fulci, Corbucci etc. erano dei geni dai fan di Tarantino che non hanno mai nemmeno aperto un libro di ontologia del cinema: era cinema di serie b, se vuoi un gran film vatti a vedere Bergman o Herzog, per non citare Tarr.

  4. alevenstre / 5 Giugno 2013

    @cinefilonapoletano91 Non credo che Tarantino abbia creato niente di nuovo, ha semplicemente personalizzato alcuni concetti. Cosa che ha funzionato a meraviglia, almeno per Le iene e Pulp Fiction, che io vedo come il frutto dell’elaborazione di tutto quello che una persona cresciuta in una videoteca è capace di assimilare nel tempo.

  5. Dr.Mabuse / 5 Giugno 2013

    @alevenstre, tutte cose che ho già detto io, con sostanza più argomentata.
    @yorick, non sono così annoiato da spiegarti ciò che già sai… fai il bravo
    @rodriguez86, sul fatto che quentin sappia il fatto suo sono d’accordo ma sulle sceneggiature ho molti dubbi. secondo me la seconda parte di django ha dei buchi incredibile, che avevo giustificato solo in quanto peddisequi omaggi ai vari western (con o senza spaghetti), ma già kill bill l’ho trovato un film sbagliato, proprio nella scrittura.

  6. alevenstre / 6 Giugno 2013

    Certo @drmabuse certo.. volevo solo aggiungere qualcosa di inutile alla già inutile conversazione.

  7. michidark / 6 Giugno 2013

    Tarantino, il regista preferito dai suoi detrattori.

  8. Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

    inutile? strano caro, perché mi sembra ovvio che senza discussioni non ci sarebbe un social; mi viene da chiedere perché partecipi alle discussioni a questo punto @alevenstre.
    ora yorick mi taccerà di psicologismo freudiano, ma è solo per deficit dell’affetto?
    hai bisogno di attenzioni cucciolo?

  9. Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

    anzi @alevenstre, visto che il napoletano non risponde è chiaramente off-topic questa “discussione”
    ti invito quindi a continuarla in entegelement

  10. Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

    “My slang is editorial explicit material
    Breifcase yo, live in stereo flow
    Feel me, Donna realty
    Set the black people free
    Killer bees got the best stee”
    @alevenstre, impara:
    http://www.youtube.com/watch?v=DEr-9urWE30

  11. Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

    @rodriguez86, l’hai letto anche tu quel libro? la bibbia di fulci <3

  12. Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

    @yorick, se ti sei rotto le cosidette, non mi tirare più in ballo allora, perché il cinema è di serie b solo se si prende in considerazione la produzione, per quanto riguarda gli autori, non esiste un cinema di serie b ma solo uno fatto bene e uno fatto male. e fulci il cinema, mezzi o storie, il cinema lo sapeva fare sempre bene. con i mezzi a disposizione.

    • yorick / 6 Giugno 2013

      Parlavo a nuora perché suocera intendesse, mi pareva chiaro, @drmabuse, anche perché non mi sembri un tarantiniano. Per quanto riguarda Fulci, mi piacerebbe sapere cosa ti lascia la visione di un suo film. Ho capito l’estetica ecc., ma il fatto che non ci sia una sostanza nelle sue trame mi annoia: è come leggere Manzoni, tecnicamente perfetto, ma, a ben guardare, sotto “I promessi sposi”, non c’è niente di che, contenutisticamente parlando.

      • Twelve Reasons To Die / 6 Giugno 2013

        ma che mi frega della sostanza. :/
        sei immobile se pensi alla sostanza. e visto il mortal sospiro, la spoglia immobile è la forma. bravò bravò @yorick, si vede proprio che non sei mai stato dietro la m.d.p. se pensi che la teoria della sostanza – tanto cara ai tuoi noti cialtroni – sia tutto: preferisco la vita activa della arendt.
        avrai più rispetto per i significanti quando cercherai di dargli un ordine caro.

        • yorick / 6 Giugno 2013

          @drmabuse, senza sostanza non hai un senso, anzi non hai proprio senso. Sono d’accordo per quanto riguarda il significante, ma sbagli nell’annullare il significato: sì, il significato non c’è, o meglio è relativo e, quindi/forse, incomprensibile, però c’è un’eccedenza del significante, che se non è significato almeno ti fa odorare il o almeno un significato. Volendo osare, si potrebbe appropriarsi della differance, della differanza derridariana, e parlare di metafisica della presenza, perché quando il presente non si presenta, allora significhiamo, ma è il segno che significa: “il segno è la presenza differita”, quindi devi comunque avere un presente, un significato cui rimandare attraverso un significante o una sostanza cui rimandare attraverso la forma.

        • Socrates gone mad / 6 Giugno 2013

          @drmabuse Mi rincresce dire che, in un discorso più generale che esuli da Fulci, Bava, Corbucci ecc. (sui quali non sono abbastanza competente), sono d’accordo con yorick. Alcuni cineasti, o artisti in genere, potranno essere dei bravi artigiani, manipolatori della materia artistica, ma un grande autore è un’altra cosa, perché è colui il quale utilizza sempre la forma in maniera funzionale a ciò che racconta o al modo in cui vuole raccontarlo. Chi esagera con la forma tralasciando i contenuti rimane sempre un dilettante, magari bravo, ma dilettante.
          Per fare un esempio, è come l’uso dei giochi di parole, che viene disprezzato dai grandi comici quando non sia utile a far progredire la storia o a caratterizzare un personaggio. Questo perché nel gioco di parole la tecnica retorica è sovrabbondante rispetto all’immagine evocata, mentre un grande artista gioca con le idee, non con le parole.

      • Bisturi / 6 Giugno 2013

        Io nella mia collezione personale ho “Il grande silenzio” di Corbucci, notevole western innevato, accanto a Professione Reporter di Antonioni, ho “Operazione paura di Bava accanto a Ultimo tango a Parigi di Bertolucci e così via….E’ blasfemia o semplice amore per il cinema?! E io si sono tarantiniano @yorick ma tu sei un vero razzista e classista cinematografico!

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