Delicatezza e prevedibilità / 9 Ottobre 2017 in La famiglia Bélier
Leggero, simpatico e delicato, ma falso e prevedibile al limite dell’irritazione. Una storia di buoni sentimenti fa sempre bene al cuore e due ore sul divano nel segno dei sogni (oh oh oh) non possono prescindere da semplificazioni ed edulcorazioni di vario genere. Però, questa commedia ha falle narrative un po’ troppo grosse per mantenerla a galla quel tanto che basta per darle (personalmente) la sufficienza.
Fra le minuterie, però, ho trovato interessante la confessione della madre che, ubriaca e priva di inibizioni (sociali, morali, affettive), dice di odiare “chi ci sente” e che, pur di non perdere la figlia, si è sempre augurata che, un giorno, sarebbe diventata sorda, a riprova del fatto che l’affetto incondizionato è capace di risvegliare pensieri mostruosi.
Per curiosità, a cosa ti riferisci in particolare quando parli di ” falle narrative”?
@federico66: uhm, per esempio mi riferivo alla carriera politica del papà: non se ne fa niente, non ha una conclusione (e, in precedenza, anche i suoi sviluppi sono abbastanza evanescenti). L’ho trovata uno spreco di temi (es. parità di opportunità, dimostrazione dei genitori che possono cavarsela senza la figlia) e di minutaggio.
grazie, e naturalmente sono d’accordo