Recensione su Django Unchained

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21 Aprile 2015

Gran film, con uno stratosferico Christoph Waltz e un Leonardo DiCaprio che aggiunge un capitoletto alla leggenda dal cinema, con una scena in cui si ferisce sul set ma continua a recitare come se nulla fosse, inserendo nella trama la ferita (e lasciandoci nel dubbio se quello che sparge sulla faccia di Kerry Washington sia veramente il proprio sangue).
Film che però non raggiunge il livello di capolavori assoluti come Pulp Fiction e Kill Bill; mancano qui le intersezioni temporali dei film precedenti, e soprattutto la lunghezza, che non è poca ma che non basta a far distendere armoniosamente la vicenda; il finale è veramente troppo affrettato (pare che Tarantino avesse materiale per un film molto più lungo; sarebbe interessante vedere un Director’s cut).
Incomprensibili le polemiche (soprattutto americane) sul razzismo del film, solo perché vi abbonda la parola “nigger” (che negli USA costituisce, come si sa, un vero tabù). Nel film gli unici inferiori – al limite dell’animalesco – sono solo molti dei personaggi bianchi.

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