Recensione su Disconnect

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28 Febbraio 2014

Carino, forse, ma la storia poteva essere giocata meglio sulla questione chat e social network. In fondo non sono forse le solite situazioni trite e ritrite quelle riproposte da Rubin? Già ai tempi di “C’è posta per te” siamo stati incastrati nella situazione tipica dell’amore che nasce via chat senza che i due fortunati si siano mai visti. In Disconnect lo stesso tema è girato in chiave drammatica, ma i nostri polli degli anni 10 del secondo millennio cadono nelle trappole degli anni 90.
Molto più interessante sarebbe stato analizzare l’evolversi dei rapporti sociali attraverso lo specchio di facebook, l’autoesaltazione dell’ego su internet, l’ubriacatura di immagini a cui si è sottoposti ogni giorno e che necessariamente cambiano il modo di vivere e vedere. Ma il regista ha fatto una scelta indubbiamente più cauta…

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