21 Giugno 2012
Storia del rapimento e della prigionia di Aldo Moro.
Lo stile documentaristico (immagini tratte da telegiornali e altre come le riprese del funerale dell’onorevole) si mischia alla fiction nella ricostruzione di quegli interminabili giorni. Una particolare attenzione nell’esposizione delle motivazioni dei brigatisti e dei pensieri di Moro, mentre vengono tralasciati i retroscena politici tra il partito della fermezza e quello della trattativa (poche parole lasciate a scorci di telegiornali intravisti sulla tv dei rapitori). Un’attenta analisi morale della personalità dei carcerieri (tre uomini e una donna): i dubbi sulla possibilità di compiere un assassinio si scontrano con la determinazione alla lotta.
Un film a tratti emozionante, a tratti cronachistico. Apprezzabili i dialoghi tra Moro (ottima l’interpretazione) e i carcerieri. C’è anche spazio per alcune scene oniriche in cui Moro riesce ad evadere dall’appartamento mentre tutti dormono e si incammina tranquillamente per le strade di Roma (probabilmente il desiderio represso della brigatista). Efficaci le musiche, tra classico e melodico (Pink Floyd). Tratto da “Il Prigioniero” dell’ex brigatista Anna Laura Braghetti.
Concordo, ottima la interpretazione di Herlitzka, è probabilmente la cosa che mi rimarrà più impressa di questo film.
@paolodelventosoest: Herlitzka bravissimo, ma anche la Sansa mi piacque molto.
@Stefania uhm sì, nel complesso è molto brava anche se in certi casi pecca dei soliti raptus recitativi da fiction Rai (tipo il suo risveglio con i botti di capodanno, col solito sorriso da Alice nel paese delle meraviglie, girotondo su se stessa e sguardo guardate-come-sono-innocente-nell’animo-e-quanta-tenerezza-so-ispirare…
🙂