Recensione su Voglio la testa di Garcia

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Voglio la testa di Peckinpah (avrebbe detto Hays) / 24 Marzo 2016 in Voglio la testa di Garcia

Surreale e grottesco, questo cult di Peckinpah è stato rivalutato soltanto dopo qualche decennio, non avendo riscosso grande successo alla sua uscita.
La storia è assolutamente stravagante, così come lo è il suo protagonista, il Bennie di un Warren Oates che finalmente si confronta con un ruolo principale, coronando il percorso da attore feticcio di Peckinpah.
Un film che riserva ampie dosi di humour nero, con alcune trovate che ruotano attorno allo scomodo fagotto che Bennie si porta appresso: le mosche che vi si posano sopra e che l’uomo cerca invano di scacciare, la testa che ruzzola giù dai sedili della macchina.
Per il resto, il solito Peckinpah che non lesina sul piombo e sui ralenti, rendendo epiche le sparatorie, tra cui quella conclusiva, che ricorda il finale di Gangster Story.
Da menzionare la notevole fotografia di Alex Philips jr, in particolar modo quella crepuscolare delle sequenze girate alle prime luci del tramonto.
Un film che anticipa prepotentemente il tarantinismo – più di molti dei tanto decantati b-movies – sia per alcune situazioni surreali, sia per la struttura narrativa con violento showdown finale.

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