Recensione su Argo

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Ben vaffanculo / 11 Aprile 2013 in Argo

Ben sta leeentamente facendo cambiare idea a chi non lo considerava un buon attore
e non è difficile immaginare che i suoi critici più arcigni abbiano mandato più lui che Argo.
Il film è molto tirato, riesce a essere sia impegnato che d’azione e soprattutto gli oscar li danno gli americani, quindi non c’è molto da cascare dalle nuvole.
La posizione scelta è a volte di critica degli U.S.A. e altre volte no, d’altra parte attualmente governano i democratici.
La politica estera è la stessa di sempre (imperialista) ma il profilo deve essere più basso.
D’altra parte queste cose potrebbero succedere anche in Italia no? immaginate come sarebbe avere una chiesa che rimane ricca e un papa che si veste da povero.

Non è un film sulla storia dell’Iran e quindi è focalizzato sulla crisi degli ostaggi.
E li è evidente che l’Iran si sia comportato come un paese incivile, quale è.
Poi se uno vuole fare il tifo per le dittature teocratiche, può sempre convertirsi e andarci a vivere.
Sicuramente anche li hanno “Questa sera niente cena” dove si può discutere liberamente di sure con un mitra puntato alla nuca.

11 commenti

  1. Presenza / 11 Aprile 2013

    Mmmmh dalla mia critica sembra che il film sia SOLO paraculo.
    In realtà un pò lo è, un pò no.
    Il film critica sia l’Iran che gli U.S.A. e le poche persone ragionevoli, che fanno la cosa giusta, sono fondamentalmente sole.
    Di qualunque parte siano, il nazionalismo e il fondamentalismo sono sbagliati e portano a fare la scelta sbagliata.
    E’ questo il messaggio buono del film, la parte che ho apprezzato.
    Ho anche apprezzato che Affleck si ritagliasse il ruolo di protagonista ma anche no.
    Perché le spie devono avere un profilo basso come il suo, e non essere delle macchiette come quella pensata da Ian Fleming.

  2. Joel / 17 Novembre 2013

    Ciao @Presenza, ci sono dei punti della tua recensione che non riesco a capire.. La posizione scelta sta a metà tra le due fazioni? Mi sembra abbastanza difficile poterla vedere così, e il fatto che governino i democratici sta a significare che gli stessi democratici siano i produttori del film? Quindi dall’America non escono film che non siano filo-democratici? Vorrebbe dire che l’America è alla stregua dell’Iran in quanto a libertà. Non penso fili molto il ragionamento. E sicuramente succedono in Italia cose del genere, ma l’esempio del Papa non è proprio azzeccato, dato che vossignoria non risiede in Italia :S Infine mi pare eccessivo ridurre l’Accademy a mero strumento di autocelebrazione, e tra fare il tifo per una dittatura teocratica o un paese in cui le cure sanitarie non sono garantite, vige la pena di morte ed è fondato tutto su quanti soldi hai (capitalismo) mi sembra che sia meglio starsene nella decadente Italia.

    • hartman / 18 Novembre 2013

      uhm @joel, tra un paese che da vent’anni non riesce ad emanciparsi da un clown e uno dove hanno eletto un presidente nero, a neanche 50 anni da quando i neri li facevano sedere in zone separate degli autobus, non vedo confronto..
      poi sì, possiamo parlare delle armi (unico vero neo a mio avviso), dell’assistenza sanitaria (ma lì c’è una solidarietà umana che qui sta sparendo), del capitalismo (e qui bisognerebbe parlarne per ore per non cadere nelle banalità), la pena di morte (ingiusta per carità, ma ormai limitata a pochi Stati e comunque lì almeno la giustizia funziona, qui fa pena)..
      a mio avviso non c’è paragone, noi siamo un paese in continuo declino, morale, economico, politico, sociale e non c’è luce in fondo al tunnell

      • Joel / 18 Novembre 2013

        Ciao @hartman, senza dubbio condivido con te l’opinione su un’Italia disastrata, ma penso anche che il nostro più grande sbaglio sia stato inseguire il modello americano che, piano piano, si sta sgretolando. La realtà sul clown è un’altra, ovvero che ce ne siamo liberati da un pezzo, ma l’italiano, purtroppo, al posto di indagare, interessarsi e far valere il suo voto, piuttosto non va a votare (per carità, non tutti i motivi per non votare sono da deprecare, ma la maggior parte), lasciando scegliere ad una minoranza povera di spirito. Le dinamiche non sono così semplici da poterle liquidare con poche analisi piuttosto generalistiche. Detto questo penso però che ci stiamo impelagando in discorsi non proprio affrontabili in questo contesto e piuttosto contraddittori proprio per loro natura. Vorrei solo far passare un piccolo messaggio di speranza: siamo nella terra dei massimi splendori culturali, abbandonarla sarebbe un reato. Tanta coltura implica speranza, e la sicurezza che qualcosa cambierà.

        • hartman / 18 Novembre 2013

          condivido quest’ultima parte @joel, e peraltro stiamo andando off-topic, senza riuscire a parlarne adeguatamente perchè le poche righe a margine di questa recensione, parafrasando Fermat, sicuramente non sono sufficienti…

  3. Presenza / 17 Novembre 2013

    Scusa se magari mi sono spiegato male @joel ma non volevo dire che la posizione del film stia a metà tra le due fazioni ma una cosa un po’ diversa.
    Secondo me il film critica i nazionalisti di entrambe le fazioni allo stesso modo, ed esalta i singoli individui ragionevoli.
    Nei confronti dell’Iran il film è sempre critico, nei confronti degli USA a volte è critico e a volte no.
    E per come la vedo io questa disparità di trattamento è giusta considerato che il film si concentra sulla vicenda della crisi degli ostaggi.
    Il film non si occupa di tutte le vicende pregresse tra i due Stati (fa solo qualche accenno).
    Trattando solo della crisi degli ostaggi era giusto e inevitabile che gli americani ne venissero fuori come gli eroi di quella particolare vicenda.
    Perché per quante porcate possano aver fatto gli americani prima, niente giustifica il sequestro di personeinnocenti e la minaccia di morte,ecc.

    Per quanto riguarda i democratici intendevo semplicemente dire che in America esiste una cosa strana per noi italiani chiamata “opinione pubblica” di cui politici, giornalisti e artisti tengono conto.
    (non ti sto prendendo in giro, faccio autoironia su noi italiani )
    Essendo Presidente (indirettamente) e Congresso eletti dal popolo, quando questi sono democratici si può presumere che tendenzialmente la maggioranza degli americani in quel periodo sia democratica.
    Perciò dico che tendenzialmente attualmente l’opinione pubblica è democratica.
    Quando c’era Bush facevano film più smaccatamente interventisti (vedi Pearl Harbour).

    Infine per il confronto Italia-USA volevo dire solo che dovremmo guardare anche alla trave nel nostro occhio prima di pensare alla pagliuzza americana.
    Ma ammetto che non lascerei il nostro Paese per gli USA, perché entrambi hanno tanti difetti che non ha senso cambiare per stare male uguale.
    E comunque siamo impelagati in tutte le guerre della Nato, stiamo smantellando la scuola pubblica e le cure sanitarie sono sempre meno garantite anche da noi.
    E mentre il nostro caro welfare state viene ridotto al lumicino le tasse aumentano.
    Mmmmh… forse se ci ripenso preferisco gli USA anche all’Italia. 😀

    • Joel / 18 Novembre 2013

      Noi siamo nella m***a (non so se lo posso esplicare) fino al collo, su questo non c’è dubbio, ma sugli USA non ho alcun dubbio, dato che è loro il modello capitalistico su cui si basa l’occidente. Mi riservo di preferire un paese dove almeno non viene venduta una pistola a chiunque e (dato che in effetti è proprio assurdo tenere in ostaggio persone innocenti, minacciandole di morte) dove la pena di morte è bella e che superata. Ma queste sono questioni del tutto opinabili che ci importano poco in questa sede 😉 piuttosto ci interessa sapere che quei poveri ostaggi erano tali perchè gli USA rifiutarono l’espatrio di un potente assassino iraniano, ovviamente per interessi petroliferi. Vista da questo punto di vista mi pare molto più chiara la situazione. Che ne pensi @Presenza?

      • Presenza / 18 Novembre 2013

        io penso che se gli iraniani avessero sequestrato (diciamo) 50 americani chiedendo la liberazione di 50 iraniani detenuti in Usa per motivi politici (o terrorismo a seconda del punto di vista) poteva anche avere un senso.
        sarebbe stata una cosa brutale ma che aveva una sua logica.
        l’obiettivo di liberare 50 iraniani, che per me non sono terroristi ma liberatori, forse valeva l’uso della forza.
        ma minacciare 50 persone per avere la testa di un dittatore a me sembra un inutile sfoggio di ferocia gratuita.
        anzi direi controproducente perché mi mette quanto meno al livello del despota con cui la voglio fare finita.
        il problema con lo shah era davvero la sua brutalità? ah beh allora facciamo peggio di lui per dimostrare che le cose sono cambiate.
        il popolo iraniano continuerà a vivere nel terrore e sulla scena internazionale l’Iran sarà più isolato di prima.

        e poi penso che gli USA abbiano sì appoggiato lo shah per il petrolio ma che una volta che lo shah aveva perso il potere, sarebbe stato logico trattare con i nuovi leader dell’Iran se il solo interesse americano fosse stato quello economico.
        invece dato che il primo interesse americano era quello di mantenere intatto il proprio potere e prestigio politico, non potevano consegnare lo shah perché questo avrebbe significato dargliela vinta.
        gli USA ne sarebbero usciti indeboliti nell’immagine e avrebbero messo potenzialmente a rischio anche tutte le altre ambasciate americane in altri Stati instabili nel mondo.
        se gli iraniani hanno ottenuto quello che volevano con le brutte maniere
        perché non dovremmo provarci anche noi siriani,cubani o nordcoreani?

        • Joel / 18 Novembre 2013

          Scusa ma non ci trovo altro senso se non quello dell’ipocrisia. Ti ricordo che se lo shah avesse fatto quello che ha fatto in America, starebbe fumando su una delle tante sedie elettriche, quindi non mi pare plausibile che, dall’alto della loro saggezza, gli americani non si siano abbassati al livello dello stato che hanno e stanno massacrando per interessi esclusivamente economici, sotto il nome di “missioni di pace”. Dici che ne sarebbero usciti indeboliti, ma non vedo come, dato che con lo scambio sarebbero riusciti a dare più importanza ai cittadini americani che agli interessi economici (lo Shah, anche se residente in america, ha comunque immensi investimenti iraniani, non pensare che era spoglio e povero solo perchè il popolo si è ribellato). Infine: come puoi pensare tu, stato retrogrado (pena di morte, vendita libera di armi e sanità non garantita, per me sono chiari segni di estrema inciviltà) a elevarti a livello da modello da seguire, al punti di intrometterti in affari di stato completamente estranei alla tua politica? E’ palese la risposta, ed è ancora, ovviamente, il denaro.

          • Presenza / 18 Novembre 2013

            Io credo che gli americani avrebbero potuto consegnare lo shah e sequestrargli tutti i patrimoni no?
            oppure fare come hanno fatto con Bin Laden, eliminare lui e tenersi buona il resto della famiglia se avessero badato solo a quel lato della faccenda.
            comunque la mia visione sull’imperialismo è questa, tu hai ragione è una brutta roba, ma è una cosa vecchia come il mondo.
            c’è sempre stata una qualche potenza che si è imposta sulle altre con le buone e con le cattive.
            non che la cosa mi faccia piacere, anzi, dico solo che sono contento che questa potenza attualmente siano gli americani e non una (qualsiasi) dittatura teocratica.
            se posso scelgo il male minore.
            non ho la minima intenzioni di santificare gli americani, ribadisco che penso come te che abbiano fatto un sacco di porcate in Iran.
            Posso anche dirti che chi ha fatto sto film è un furbacchione a concentrarsi sulla crisi degli ostaggi e ad evitare di allargare il campo a “quello che ha portato a” la crisi degli ostaggi.
            Ma più di così non saprei come altro venire incontro alla tua posizione. 😉 senza offesa,spero.

  4. Joel / 18 Novembre 2013

    Nessuna offesa, anzi stimolanti pensieri, e condivido le ultime riflessioni. Non comprendo una cosa: gli americani possono forse decidere di togliere e impossessarsi di patrimoni ed esercizi in qualsivoglia parte del mondo? Sono forse i padroni del pianeta? Pare che il mito americano sia così grande che alcune volte sia possibile anche pensare certe cose.

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