Recensione su Angel Heart - ascensore per l'inferno

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25 Agosto 2012

Ho come l’impressione che, com’è come non è, i film che infilano New Orleans e il voodoo creolo nella loro sceneggiatura cascano il più delle volte sonoramente male.
Dài, già che ci siamo, suggeritemene qualcuno (oltre alla parentesi locale di Intervista col vampiro) che mi faccia ricredere 😉

Rourke sbrodola un po’, specie sul finale: la scena in cui impugna punteruolo da ghiaccio, pinza per ghiaccio e martello per ghiaccio, nell’ordine, è l’emblema di una recitazione che, qui, pur dignitosa, sale troppo spesso sopra le righe.

2 commenti

  1. credo proprio che sia questo uno dei migliori.
    ed è un peccato perché il tema voodoo e la città di new orleans non sono da sottovalutare.
    quando lo vidi anni fa mi colpì per alcune sequenze sorprendenti e per trovate visive abbastanza singolari.
    rivisto oggi appare un po’ ingenuo e pippone, ma una sufficienza gliela concederei dopotutto – e poi De Niro che si sbuccia l’ovetto merita o no?

  2. Stefania / 25 Agosto 2012

    @drmabuse: eh, infatti il tema è fortissimo, intrigante!
    Confesso che anch’io sono rimasta colpita da alcune immagini: forse a torto, mi hanno fatto tanto pensare, tra l’altro, a cosa ne sarebbe venuto fuori se uno come Lynch, per esempio, l’avesse avuto tra le mani.
    De Niro/Louis Cyphre, hai ragione, ha il suo perché 😉 L’ovetto (preso DOPO il caffé!) è indimenticabile 🙂

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