Recensione su Amen.

/ 20027.849 voti

Alla fine il tempo ha dimostrato chi aveva ragione. / 6 Giugno 2013 in Amen.

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film bello a cominciare dalla locandina di Toscani, che ne sintetizza egregiamente lo spirito provocatorio.
Può sembrare freddo nel trattare certi argomenti perché a differenza delle altre pellicole sulla shoah rinuncia alla rappresentazione diretta degli eccidi.
L’obiettivo di Costa-Gravas però è quello di rappresentare la sconfitta di due individui
che si ripropongono di affrontare il potere,due grossi centri di potere, il nazismo e la chiesa.
Di conseguenza è li che il regista vuole focalizzare l’attenzione e paradossalmente, se ne apprezza proprio la concisione ed il rigoroso contegno.
Kurt Gerstein e padre Riccardo devono tradire la propria patria e la propria chiesa, ed entrambi finiranno col morire, schiacciati proprio dai meccanismi crudeli delle istituzioni che inutilmente hanno cercato di fermare, far ragionare, o deviare dai loro propositi omicidi o complici.
Emblematici sono i treni merci carichi di deportati che durante tutto il film i protagonisti
vedono viaggiare verso est.
Simboleggiano l’ineluttabilità della tragedia e mettono pressione e angoscia
che contrasta con la sostanziale inedia di Pio XII.
Roma esita e intanto la gente continua a essere mandata a morire.

Particolarmente toccante è la discussione fra uno dei due protagonisti e un vescovo che gli assicura che “alla fine il tempo dimostrerà che la Chiesa ha avuto ragione, come sempre”.
In esso sta tutto il contrasto fra l’istituzione cristiana che di Cristo ritiene di avere l’infallibilità, e il singolo cristiano (uno su mille ahimè) che di Cristo vuole che si
segua l’esempio, sacrificandosi pur di salvare l’umanità condannata ad Auschwitz.

Lascia un commento