Recensione su Quasi famosi

/ 20007.2277 voti

4 Dicembre 2014

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un film interessante. A prima vista si potrebbe considerarlo la storia di uno sguardo innocente – quello del protagonista quindicenne – gettato sul mondo adulto del rock; dopo un po’ si comprende come la storia sia anche quella dell’attrazione che questo sguardo innocente esercita sul resto: William è accolto, coccolato e ricercato, è il Nemico solo nel nomignolo affibbiatogli. Ma anche questo si rivela parziale: a ben vedere, al di là degli eccessi, delle groupie, dei litigi, dei cambiamenti di manager, tutto il mondo qui ritratto condivide in realtà l’innocenza del protagonista. È il rock delle origini, che nel mito conserva intatta (o quasi) la sua purezza (che a volte si confonde con l’idiozia, come nel caso del bassista e del batterista della band). E quando infine avviene il tradimento – il doppio tradimento – l’innocenza finisce comunque per trionfare, e senza neppure troppo sforzo. Il lieto fine costituisce il limite più evidente del film, che senza di esso avrebbe meritato almeno una stella in più; film che comunque rimane piacevolissimo (l’ho visto nell’extended cut). Indimenticabile la scena in cui i personaggi cantano Tiny Dancer nel pullman. Ottimi Billy Crudup e Kate Hudson; sprecata malamente Francis – pardon, Frances – McDormand nei panni della madre iperprotettiva di William.

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