Recensione su Alla ricerca di Dory

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Perdita di memoria a breve termine / 26 Settembre 2016 in Alla ricerca di Dory

Per chi ha visto e rivisto alla Ricerca di Nemo, e che come me ha consumato la videocassetta da bambino, questo film è abbastanza inaccettabile. Detto questo la qualità del sequel è ottima come sempre per la Pixar, ma anche molto sottotono rispetto al precedente immortale Nemo. Che Dory avesse bisogno di un maggiore spazio, e di una storia tutta per sé questo non lo metto in discussione, anzi, mi fa piacere. Solo che la Pixar, come abbiamo già visto nel sequel di Cars, non è molto capace a integrare nuove storie e personaggi agli universi che crea, specialmente se questi universi sono perfetti così come sono. E infatti proprio come temevo l’inizio mi ha un po’ deluso Non tanto la storia di come Dory perde la sua famiglia, che è molto struggente, ma tutto il resto. Di come fa improvvisamente a ricordarla, grazie a un espediente un po’ debole, e di come riappaiono dal nulla le tartarughe australiane, per poi sparire. E di come Marlin la offende e di come si dividono esattamente come era successo con Nemo.
Tutto ciò che accade dopo, al parco acquatico è coinvolgente e ben orchestrato, non lo metto in dubbio, ma è questa prima parte che non è abbastanza.
Ne esce sempre più forte e simpatica Dory, che è uno dei migliori personaggi della storia della Pixar, ma ne escono indeboliti Marlin e Nemo che rimangono pallide spalle nei confronti della storia portante. Un buon lavoro, ma mai all’altezza dell’intramontabile Nemo che ho guardato e riguardato mille volte, tante da non riuscire a trovare in questo film il minimo sprazzo della sua genialità, ma solo riflessi interessanti ma incoerenti.

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