Recensione su The Rotters' Club

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12 Aprile 2012

Inizialmente l’avevo snobbato ma poi, convinto dall’idea che la storia affondasse le radici in fatti realmente accaduti, anzi, in atti di valore realmente perpetuati dagli uomini del corpo dei Navy Seals.
Una base di realtà non è sufficiente, come non lo è l’impostazione da videogioco con cui si è voluto rendere la sequenza di azione che è anche il punto di forza del film.
Sembra di giocare a “Call of Duty” quando la soggettiva dell’azione si sposta sulla canna del fucile del soldato o nella presentazione ufficiale dei soldati con le schede digitali, come se fossero personaggi del videogame.
Potente dispiegamento di forze militari, azioni di guerra e mezzi anfibi, lanci col paracadute in notturna, non manca nulla, ma tutto fa pensare di essere in un videogioco. E il videogioco, quello vero, è quasi fatto meglio del film che, tralaltro, si avvale di una sceneggiatura trita e scontata (e pure ridicola in certi passaggi).
Il cinema di guerra ha prodotto cose molto migliori senza sconfinare nella pura invenzione. Vedere “Black Hawk Down” che è decisamente migliore.

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